Chiudono i frantoi a Bagheria - di Michele Balistreri

Chiudono i frantoi a Bagheria - di Michele Balistreri

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A serio rischio la campagna olivicola in corso, per la chiusura dei frantoi bagheresi e di quelli di tutto il comprensorio, dove affluiscono i produttori non solo dell' hinterland bagherese ma anche di buona parte della provincia.

A determinare, speriamo solamente provvisoria la chiusura delle aziende, non è l'inadeguatezza dello smaltimento delle acque di lavorazione, che come sappiamo stanno intasando il depuratore di Aspra determinando la protesta degli abitanti della frazione marinara, piuttosto l'inadeguatezza ed il sottodimensionamento della filiera di trasformazione industriale olivicola siciliana.

Paradossalmente a determinare lo stop improvviso nel mezzo della stagione di raccolta è la sovrapproduzione dell'annata, difatti i sansifici che smaltiscono lo scarto di lavorazione della molitura delle olive (che costituisce circa il 40% delle olive molite) hanno interrotto il ritiro della sansa, in quanto non sono in grado di smaltire le quantità notevoli che affluiscono dai frantoi. Un effetto a cascata che tanto disagio sta causando all'intero comparto. I raccolti generosi di questo autunno hanno mandato in tilt la produzione di olio d'oliva e soprattutto della sansa.

I sansifici stanno chiudendo battenti per le difficoltà a smaltire i grossi quantitativi di sansa prodotta, Gli autocarri, posizionati negli oleifici per ricevere la sansa, sono stracolmi e l'impossibilità a scaricare nei sansifici induce alla chiusura dei frantoi che nelle prossime ore spegneranno gli impianti. La sansa, ricordiamo è infatti considerata un rifiuto speciale e il conferimento in luoghi non idonei farebbe scattare non solo il sequestro dell'oleificio ma anche condanne penali per i trasgressori. Smarriti e perplessi gli agricoltori, specie coloro i quali hanno già raccolte le olive e sono a turno, ormai da diversi giorni, per poterle molire e ricavarne così l'olio d'oliva.
Un'annata che si è rilevata abbondante per gli uliveti delle contrade bagheresi, anche se la resa si sta rilevando bassa, mediamente si attesta a circa l'11% (11Kg di olio a fronte di 100 Kg di olive molite per un costo di circa 13 euro di molitura) con un prezzo di realizzo per il produttore di circa 5 euro porto frantoio. Un 'annata abbondante che fa seguito alla debacle dello scorso anno quando la campagna olivicola 2014 siciliana ha registrato un calo di produzione di olio extra vergine di circa il 50% e vaste aree olivicole con un calo produttivo che ha raggiunto il 70% della media.

Il 2014 è stato consegnato alla memoria storica come l'anno nero dell'extra vergine d'oliva. Una tragedia per i coltivatori, Tutta colpa del clima pazzo e del concatenarsi di una serie di eventi negativi. A giugno delllo scorso l'unica vera ondata di calore ha provocato il disseccamento dei fiori compromettendo la produzione di frutti. Quelli sopravvissuti hanno poi dovuto combattere con alti tassi di umidità, piogge abbondanti, poco sole, condizioni ideali per malattie e attacchi parassitari. Come quello della famelica mosca. Che ha fatto strage in Sicilia. Quella dello scorso anno fu una batosta peri consumatori, che ogni anno consumano 12 chili di olio etravergine a persona. Soprattutto per i prezzi che aumentarono notevolmente.

L'annata del 2015 che doveva costituire quella del riscatto s'interrompe bruscamente e speriamo momentaneamente, creando ansia e preoccupazione tra i produttori, i proprietari dei frantoi ed anche i sansifici, nonché per i consumatori. Una filiera produttiva messa in crisi da un fatto realmente eccezionale che trova un riscontro storico nel 1991 per una sovrapproduzione che costrinse molti olivicoltori a portare al macero le olive già raccolte ed ad altri a lasciare il prodotto negli alberi per l'impossibiltà del sistema industriale di trasformazione di recepirlo.

Ci si augura che la campagna olivicola riprenda a pieno ritmo nei prossimi giorni, attenuando il disagio soprattutto tra i tanti piccoli produttori. Tanti sono i sacrifici che gli olivicoltori siciliani affrontano per continuare la tradizione regionale che riesce a produrre un olio di grande qualità, elemento essenziale, tra l'altro, della Dieta Mediterranea, con effetti salutistici chiaramente documentati dal mondo della ricerca scienfifica e medica.

Michele Balistreri