Ancora un 'cartellino giallo' della Regione a Patrizio Cinque per il recesso dall'Amap

Ancora un 'cartellino giallo' della Regione a Patrizio Cinque per il recesso dall'Amap

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"Per tutte le superiori considerazioni in ottemperanza ai poteri di vigilanza sull'attività di regolazione del Servizio Idrico Integrato non può condividersi l'operato posto in essere dal comune di Bagheria"

Poche righe a conclusione di una nota dell'Assessorato all'Energia fatta pervenire al Sindaco e all'Ato oltre che all'Amap e che scrupolosamente e con rigore smonta una per una le ragioni che avrebbero spinto il comune a denunciare la convenzione con l'Amap creando sì una vera e propria emergenza che continua a trascinarsi sino ad oggi, con interi quartieri a secco da giorni e giorni.

Il tono della nota inviata oggi dalla Regione al sindaco di Bagheria è sereno, però estremamente articolato e circostanziato per dimostrare che il provvedimento era del tutto fuori luogo e non trovava giustificazione nè nella situazione idrica di fatto esistente a Bagheria nè nelle norme richiamate.

Nella nota si parla dell'incontro avvenuto il 21 settembre con tutte le parti in causa, Comune di Bagheria, Amap e Ato idrico, ma nessuna delle ragioni esposte in quella sede era talmente forte da spingere a questo passo avventuroso.

Vengono contestate alla radice due delle motivazione messe alla base del precipitoso provvedimento, che, questo sì, ha creato in questi quindici giorni una vera emergenza idrica a Bagheria.

NON  ESISTEVA  EMERGENZA IDRICA  AL  MOMENTO  DELLA REVOCA DELLA  CONVENZIONE  CON  AMAP

La nota specifica che "a partire da una situazione di emergenza richiamata nel provvedimento (del sindaco n.d.r) e sostanzialmente inesistente, perchè a fronte dei denunciati inadempimenti che avrebbero comportato una energenza idrica e ambientale, tuttavia connessa ad interventi specifici e non alla conduzione generale della gestione, il sindaco di Bagheria avrebbe dovuto adottare i provvedimenti di urgenza consequenziali, con riferimento alle singole situazioni emarginate, e non al complesso delle reti e delle infrastrutture attinenti al Servizio idrico integarto per un  periodo di ben 90 giorni."

LA LEGGE  REGIONALE  n°19 del 18.08.2015 "Disciplina delle risorse idriche"  

A giustificazione del provvedimento l'amministrazione comunale ha richiamato alcune norme contenute nella recente legge approvata dall'ARS.

Ma la nota della Regione non lascia margini laddove riporta:

".....al contempo la medesima legge regionale disciplina altre tipologie di affidamento del servizio, tra le quali forme di gestione diretta a parte dei comuni in forma associata, così come richiamate dal comune di Bagheria, ma connesse tuttavia e conseguentemente attuabili  solo al compimento del complessivo iter, come disciplinato dalla medesima legge, prodromico all'affidamento della gestione, e nella fattispecie possibilità di costituire sub ambiti dell'Ambito, previo parere dell'Assessorato regionale competente ( comma 7 art.4- comma 6 art. 5) 

In poche parole le norme della legge 19  che vengono richiamate e che darebbero  forza al provvedimento assunto dall'amministrazione bagherese, oltre a dovere attendere l'appovazione definitiva della legge (per alcuni articoli sub iudice perchè a rischio impugnativa dello Stato) avrebbero necessitato per la nascita del sub-ambito Bagheria dell'approvazione preventiva della Regione, cosa mai accaduta.

Ci sono comunque due osservazioni da fare ad un provvedimento inspiegabile soprattutto alla luce del fatto che si era a soli 15 giorni dalla scadenza della convenzione con Amap:

1) Patrizio Cinque ha sempre parlato di interessi corposi e oscuri nel settore della gestione delle  risorse idriche e della necessità quindi di una gestione pubblica e trasparente; ma nei fatti però il comune di Bagheria si è defilato dalla convenzione con un'azienda pubblica, l'AMAP, peraltro una delle poche aziende pubbliche in attivo, per intraprendere la strada degli affidamenti diretti  a privati (depuratore, manutenzione reti ed ancora ce ne saranno) che di trasparente hanno poco o nulla, tutt'altro; e questo nella più totale assenza di un piano economico di gestione del servizio idrico integrato. Un vero e proprio salto nel buio che potremmo pagare a caro prezzo.

2) La vera emergenza idrica che perdura ad oggi allorchè interi quartieri sono senza acqua da giorni e settimane, si è scatenata proprio dopo il passaggio alla gestione diretta del comune.

Sarà una coincidenza, però...