Quali prospettive per Bagheria nella prossima programmazione di fondi europei ? - di Impronta Unica

Quali prospettive per Bagheria nella prossima programmazione di fondi europei ? - di Impronta Unica

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In una fase in cui la complessità della gestione della res pubblica cresce, anche a causa della disponibilità di risorse sempre più limitata, le amministrazioni pubbliche locali devono rafforzare le proprie capacità di elaborare e di attuare politiche pubbliche dotandosi di una pianificazione comunale e concorrere ad una programmazione sovracomunale in grado di garantire incisive azioni di sviluppo locale.

Definire opportune strategie locali, costituisce il mezzo più efficace, a disposizione delle amministrazioni pubbliche, per uno sviluppo del territorio per una migliore competitività e attrattività di risorse disponibili sui vari quadri programmatici nazionali, regionali o europei. Nell’adozione di scelte strategiche che la programmazione sovracomunale impone, è necessario ricorrere all’utilizzo di strumenti di ascolto e tecnici operativi.

In linea generale, si può affermare che, nel complesso, l’Unione europea ha dato un fortissimo impulso in questa direzione: è impossibile trovare un programma comunitario in cui non compaiano, con grande rilievo, espressioni come partenariato, coinvolgimento dei cittadini, partecipazione. Le politiche di sviluppo sono caratterizzate dalla stretta correlazione con gli strumenti della concertazione riguardanti il partenariato socio-economico e istituzionale, strutturati in processi decisionali inclusivi volti alla attivazione di innovazioni progettuali in cui il pubblico e il privato siano sinergicamente impegnati.

Le azioni sinergiche, sono quelle che, leggendo nello specifico i fabbisogno del territorio, traducono in programmazione prima e in progettazione poi, la concreta attuazione del cambiamento del territorio. Per determinare questi processi e attuare concretamente strategie di cambiamento è necessario dotarsi di opportuni strumenti. Le aree prossime al territorio dell’area ad est di Palermo ricadenti nel perimetro metropolitano e sub metropolitano hanno perso tale strumento, svolto nei due periodi programmatori dalla società consortile Metropoli est.

Mentre le aree Madonita e quella di Termini Imerese affermano un politica attiva territoriale, strutturando una programmazione unica plurilivello integrata e coesa, il nostro territorio perde l’unico strumento sovralocale deputato istituzionalmente a questa attività. Infatti con la decisione dell’Assemblea dei Soci del Consorzio Metropoli est ha di fatto avviato il processo di scioglimento/fallimento.

È innegabile che nel corso degli anni la Società consortile aveva perso la sua effettiva incisività trascurando la mission societaria, perdendosi in dinamiche spartitorie, piegando la gestione della società alle necessità elettorali e personalistiche di pochi amministratori.

altLe società partecipate che a vario titolo e per vari obiettivi sono impegnate nella realizzazione dei vari PSL e che a breve si confronteranno con il periodo programmatorio 2014-2020, hanno in corso con il loro Enturage “politico/tecnico” i propri lavori per la definizione dei nuovi PLS da candidare nel periodo 2014 2020.

Tale impostazione vede ancora una volta il territorio in modo esclusivamente funzionale alle proprie esigenze elettoralistiche e di controllo del potere. Non esistono tavoli di concertazione, non esiste l’ascolto del territorio esiste solo la logica spartitoria e di controllo, volta ad un uso spregiudicato di questi strumenti.

Possibile che i nostri Rappresentanti, presso le varie assemblee, non percepiscano questa dinamica?

Possibile che Bagheria, il più grande dei comune dell’area metropolitana, non possa ritagliarsi un ruolo di guida e coordinamento in grado di interpretare in modo integrato questi strumenti?

Il Distretto turistico, il GAC e il GAL non sono visti come strumenti di sviluppo locale ma meri strumenti elettoralistici.

È del tutto evidente che manca una regia complessiva, un vero e proprio coordinamento che possa prevedere nei vari piani una specifica azione di integrazione tra gli strumenti evitando di conseguenza sovrapposizione e repliche inutili, non esiste in altri termini una Programmazione locale e una pianificazione integrata tra i comune del comprensorio di Bagheria.

Con la “dismissione” di Metropoli est di fatto è stata tolta l’unica possibilità di una lettura d’insieme, conseguentemente, si è scelta la strada spartitoria della gestione personalistica dei singoli! È pur vero che Metropoli non era più uno strumento adatto allo svolgimento del ruolo di coordinamento, ma non è stata fatta alcuna riflessione sulla necessità di una struttura che potessa “fare la programmazione” per il nostro territorio.

Una struttura consortile snella e potenziata dal punto di vista tecnico serve a dare risposte ad un fabbisogno oggettivo e incalzante della piccole PP.AA., contigue a Bagheria, che hanno non poche difficoltà nella gestione di programmi più complessivi in aree di ricomposizione più vaste.

Una struttura che in termini di coesione territoriale possa utilizzare le politiche locali in termini di sussidiarietà tra i comuni e che possa rispondere ad una esigenza di innalzamento qualitativo e quantitativo dei servizi della pubblica amministrazione.

Una struttura di servizio volta all’accompagnamento e all’affiancamento sia del Pubblico che del Privato per i temi riguardanti in particolare la programmazione, le OO. PP. e le attività produttive e che possa trovare strade di cointeresse in tema di Istruzione e formazione, che possa garantire politiche di attrazione dei fondi e del managent dei servizi di alto profilo.

altIl Documento di Economie e finanze 2015 in merito ai temi di sviluppo locale e utilizzo dei fondi comunitari ribadisce che: “Le risorse comunitarie (FESR, FSE, FEASR) destinate a ciascuna area saranno invece indirizzate su progetti integrati di sviluppo locale che ne valorizzino le rispettive potenzialità. Gli interventi sui servizi, assieme agli investimenti, concorreranno allo sviluppo di filiere cognitive capaci di innescare il cambiamento necessario".

La decisione di selezione dell’area assunta dalla Regione o Provincia autonoma a seguito dell’istruttoria condotta corrisponde all’impegno a destinare a tali aree-progetto risorse adeguate a valere sui fondi comunitari, adottando e/o completando opportunamente i programmi operativi di riferimento e predisponendone i conseguenti atti attuativi. 

Molto importante nella selezione delle aree è il criterio dell’associazionismo. I Comuni di ogni area-progetto dovranno realizzare forme appropriate di gestione associata di funzioni (fondamentali) e servizi quale prerequisito essenziale della strategia di sviluppo e, al momento dell’avvio della procedura di sottoscrizione dell’APQ attuativo, dovranno dimostrare di aver soddisfatto tale prerequisito. 

Ad ogni area progetto selezionata viene chiesto di elaborare una “Strategia d’area” che contenga una visione di medio-lungo periodo delle tendenze in atto e di come si intende modificarle, attraverso l’individuazione di una idea-guida di sviluppo cui saranno associati risultati attesi, le azioni e i progetti che si intende mettere in atto, la tempistica e le capacità necessarie per realizzarli”..

Questa affermazione, tradotta in termini di strumenti di pianificazione e programmazione locale, è una oggettiva necessità del nostro territorio, in ordine alla quale non si può tergiversare e perdere altro tempo, anche perchè il periodo programmatorio attuale va dal 2014 al 2020 con gli ulteriori due anni di gestione a chiusura, e lo stato attuale non ci darebbe alcuna possibilità di candidare progetti integrati di sviluppo locale, con la conseguente perdita di opportunità.

I fondi FESR, FSE e FEASR rappresentano le uniche fonti sia per il pubblico che per il privato per la realizzazione di servizi, OO.PP., impresa, formazione e istruzione.
Non possiamo permetterci di perdere questa opportunità essendo l’unica possibile.
È del tutto evidente che la strategia in atto è quella di non affrontare il tema, per arrivare a ridosso alla scadenza di presentazione dei vari piani di sviluppo ad “accontentarsi” di quanto, nel chiuso delle stanze di potere, oggi già stanno scrivendo coloro che per interesse personale e non per quello del territorio o dei cittadini avrà un ritorno politico ed economico.
È un vero è proprio sistema “ricattatorio” non esplicito che vedrà piegato ancora una volta il tema dello sviluppo locale al ritorno per pochi e per quella politica che non guarda il bene comune ma il proprio interesse particolaristico.

L’amministrazione di Bagheria più di tutte deve riuscire a rompere questo sistema di inerzia dando delle risposte chiare e coraggiose che possano nel concreto avviare quel coordinamento territoriale tra le varie pianificazioni dei comuni limitrofi, per sviluppare una programmazione territoriale coesa ed integrata e dotarsi di una “Strategia d’area” che risponda ai fabbisogni di sviluppo del territorio.

Gruppo politico Impronta Unica