Gino Di Stefano: per affrontare il dissesto, bilanci veritieri e buon governo

Gino Di Stefano: per affrontare il dissesto, bilanci veritieri e buon governo

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Un triste giorno epocale si è abbattuto sulla nostra città!

Noi lo sapevamo, e con deliberazione n° 05 del Commissario Straordinario del 19/Maggio/2014 è stato dichiarato il dissesto del nostro comune.

Questo rappresenta la sconfitta di una credibilità alle istituzioni che hanno amministrato da circa un ventennio le sorti del nostro paese.
Certamente alle soglie di una tornata elettorale, questo macigno che si è abbattuto sconvolge i piani ed i programmi degli altri candidati a Sindaco, certamente NON i nostri, in quanto reali conoscitori della vera situazione devastante dell’ente.

Quanto è accaduto ci ha dato ragione!. Qualche candidato a sindaco, nel ricercare più consensi possibili, fino a pochi giorni fa aveva illuso i cittadini , parlando di una possibilità di un risanamento INESISTENTE ed IRREALIZZABILE, facendo parimenti leva sui rapporti di partito con il governo regionale e nazionale di riferimento.
Nonostante ciò dobbiamo reagire !
Come? In che modo?

Partendo dal presupposto che Il dissesto dell’ente locale è disciplinato dagli artt. 244 e seguenti; “si dichiara lo stato di dissesto quando l’ente non può più garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili ovvero esistono nei confronti dell’ente locale crediti liquidi ed esigibili di terzi di cui non si possa fare validamente fronte con le modalità di cui agli art. 193 e 194 del D.Lgs. 267/2000 (salvaguardia degli equilibri di bilancio – riconoscimento di legittimità di debito fuori bilancio)”

Tutte le amministrazioni pregresse hanno condotto un modus operandi senza alcuna programmazione economica-finanziaria, ma ognuna di queste ha sempre raggiunto un primato: la capacità di mantenere in progressione quel trend a far insorgere e lievitare debiti fuori bilancio.
A seguito di quanto detto è arrivato il momento di cambiare rotta, rivedendo con competenza la gestione corrente della cosa pubblica. Ci troveremo, con difficoltà lo ammetto, ad agire proceduralmente nelle fasi primordiali di un asset giuridico-patrimoniale;

Occorre riorganizzare le fila di una macchina burocratica che sia snella e competente; dare una giusta allocazione alle figure professionali competenti per i settori, non credito e valore politico a quelle professionalità che esulano di gran lunga la richiesta specifica del settore.
Esprimere il massimo impegno nell’ambito del proprio lavoro al fine di far emergere quella produttività lavorativa che ci permette di crescere nella consapevolezza di dare un barlume di speranza alla credibilità già persa;

Gestire le sorti di un bilancio con la massima trasparenza, veridicità e legittimità, consapevole della competenza del ruolo che si riveste nella responsabilità tecnico-professionale.
Agire secondo le norme del buon padre di famiglia
Chiedere con umiltà un ausilio e tendere la mano a tutti i cittadini;

Spogliarsi di quegli atteggiamenti critici, di arroganza e presunzione, abbattiamo quel muro/barriera di distacco tra politico e cittadino; forse giammai come ora è arrivato il momento di aprire le porte del palazzo e permettere di apportare nuove idee, collaborazioni costruttive che possano aiutarci a ritrovare la strada del cambiamento.
Purtroppo la legge dei grandi numeri non perdona e la grande bolla dei falsi bilanci virtuali ha caratterizzato nel medio termine quella mala gestio che ha condotto la nostra città nella la fase più acuta e buia per la storia del nostro paese: il Fallimento !.

Ecco perché sono convinto di dover condividere una fattiva e tecnica collaborazione con l’Organo straordinario che si occuperà di ripristinare le basi di un nuovo piano di riequilibrio e parimenti mantenere e salvaguardare nel rispetto dei lavoratori quei posti di lavoro a rischio. Occorre sempre più ritrovare nuove idee, manovre tecniche legittime e nuove forme di intendere e fare politica, per poter ritrovare la fiducia per nuove basi di crescita e speranza.

Non stiamo parlando di pie illusioni, ma di realtà, di analisi tecnico-finanziario che possano consolidare i limiti di un gap debitorio; per questo chiederemo ai creditori e perseguiteremo gli evasori, distinguendo tra chi non ha potuto rispetto a chi non ha voluto pagare il proprio debito a garanzia e rispetto di tutti i cittadini.

Sarà il principio della fine di una mala gestio per una nuova cultura della gestione della res pubblica e gettare le basi di un nuovo sviluppo per il nostro martoriato paese. Non bisogna più dubitare, adesso è il momento di AGIRE, occorre tanto fare e dare certezze !

Gino Di Stefano Candidato a Sindaco
Nicolò Benfante Assessore designato