Il paradosso di Zenone ovvero della raccolta differenziata a Bagheria

Il paradosso di Zenone ovvero della raccolta differenziata a Bagheria

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Tutti gli studenti lo ricordano (o lo dovrebbero ricordare), e cioè che la divisibilità all'infinito di uno spazio espresso con un numero impedirà 'matematicamente'  ad Achille di raggiungere la tartaruga, anche se, pur davanti al Pelìde piè veloce, la tartaruga viaggia 'cu passu a ghirlanda', che è il passo lento che avevano i portatori delle ghirlande dietro i funerali di un tempo.

Così è della differenziata a Bagheria: ci avviciniamo sempre all'obiettivo ma non lo raggiungiamo, nè lo raggiungeremo mai; una conferma indiretta dopo XXV secoli della razionalità, nella Sicilia fortemente influenzata dalla filosofia greca e da pensatori più recenti da Pirandello a Sciascia, del paradosso di Zenone.

La prova è sotto gli occhi di tutti: mentre tutti i candidati-sindaco parlano di raccolta differenziata, i cassonetti per la differenziata sono ben sistemati e visibili; bleu-azzurro per carta e cartone, verde per vetro e alluminio, giallo per la plastica, marrone per alimentare e organico, grigio per la indifferenziata.

Sono stati sistemati nelle strade comprese nel progetto  che prevede la differenziata in circa il 30% del territorio comunale da Aspra e nel quadrilatero  via Federico IIConsolare, via papa Giovanni , via Dante e Mattarella e via Bagnera, anche se qualcuno con lo scirocco è già volato via mentre altri sono già stati riempiti di spazzatura 'normale'.

Dovrebbe essere tutto pronto, la gara è stata espletata e aggiudicata al vincitore la Ecogestioni s.r.l. per un costo di 400.000 euro al lordo del ribasso d'asta e per tre mesi.

Nei cassonetti nuovi di zecca e ben sigillati, nell'adesivo posto in bella vista si parla come data di inizio del 15 maggio, cioè ieri, e si ricorda altresi che chi non li userà potrà essere sanzionato e gli articoli del Codice Penale che ne tutelano lo stato e l'integrità.

Pare, il condizionale è d'obbligo per una vicenda per la quale non esiste alcuna presa di posizione ufficiale dell'amministrazione, che secondo quanto previsto in capitolato il vincitore deve attingere per l'attività di raccolta al bacino degli ex Temporary licenziati e che aspettavano questa occasione per essere riassunti; ed è qui che casca l'asino.

L'impresa vincitrice sostiene che nel bando non è fatto esplicito riferimento al numero di persone da assumere ed alle ore lavorative per cui dovranno essere impegnati, e si è dichiarata pronta a riassumere per tre mesi tutti e 25 gli ex Temporary ma per sole diciotto ore di lavoro settimanali; gli ex Temporary quando sentono la notizia saltano sulle sedie: come ? hanno atteso pazienti e senza stipendio negli ultimi mesi questa opportunità ed ora viene fuori che debbono lavorare a mezzo servizio e a mezzo stipendio, e scatta la protesta.

Tentativi di bloccare la raccolta, occupazione della Chiesa Madre, appello di padre Giovanni La Mendola perchè si diano ascolto e risposte a questi padri di famiglia che chiedono solo di potere lavorare per portare un pezzo di pane a casa.

L'impresa che è privata ed ha fatto i suoi conti, sostiene di non potere fare di più, ed i cassonetti intanto  restano lì luccicanti ad aspettare la differenziata che non arriva, nè si sa quando mai arriverà.

Per tornare al titolo: Achille  raggiungerà mai la tartaruga ? ovvero, Bagheria vedrà mai la differenziata?