LiberoFuturo: domani ci costituiremo parte civile nell'udienza preliminare dell'operazione 'Argo'

LiberoFuturo: domani ci costituiremo parte civile nell'udienza preliminare dell'operazione 'Argo'

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Ancora una volta, nel giro di in pochi anni, il Mandamento mafioso di Bagheria è stato decimato dall'azione repressiva dello Stato. Prima con le operazioni denominate Perseo e Pedro ed oggi con Argo sembra sia rimasto ben poco delle storiche famiglie del Mandamento che va da Villabate ad Altavilla Milicia.

I reati contestati, a dimostrazione delle complesse e variegate attività di Cosa nostra Bagherese, sono: associazione mafiosa, estorsione, rapine, detenzione di armi, scambio elettorale politico mafioso e traffico internazionale di droga.

Le brillanti indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo, della Compagnia di Bagheria e del Reparto Anticrimine, coordinati dalla D.D.A. di Palermo si sono estese ed approfondite grazie alla collaborazione di alcuni mafiosi di spicco ma anche all'atteggiamento collaborativo di numerosi imprenditori.

Il quadro che è emerso anche dal prosieguo delle indagini è francamente desolante. Cosa nostra dominava il mercato con le sue imprese che talvolta agivano in regime di monopolio, imponeva il pizzo a suon di minacce anche armate, estorceva i voti e li rivendeva a caro prezzo, trafficava in droga, uccideva e lucrava pure sulle tumulazioni determinando quello scempio che ha tanto colpito tutti i Bagheresi.

altLiberoFUTURO ha seguito alcuni imprenditori nel percorso della collaborazione con i Carabinieri ed al loro fianco si costituirà parte civile nell'udienza preliminare di domani al Pagliarelli.

In questi mesi abbiamo percepito nettamente il desiderio della parte sana del mondo imprenditoriale del bagherese di voltare pagina ed il processo che inizia potrebbe rappresentare l'occasione per affrancarsi dalla presenza pervasiva e perniciosa della mafia e determinare condizioni di lavoro e vita più civili.

Rivolgiamo un appello a tutti gli imprenditori affinché prendano esempio dai colleghi che hanno collaborato e compiano senza timore la stessa scelta. Soltanto quando a denunciare saremo in tanti potremo liberarci definitivamente dall'oppressione mafiosa evitando il pericolo di ritorsioni.

Lo Stato in questi anni ha dimostrato di essere in grado di colpire sul piano militare e dei patrimoni Cosa nostra ma la società civile deve uscire dall'indifferenza altrimenti il fenomeno si riprodurrà velocemente come una metastasi.

Presto, a Bagheria, daremo vita ad un'associazione antiracket fatta da imprenditori e capace di aiutare i colleghi nella fase della denuncia. Un'associazione che riesca a moltiplicare le denunce ed a radicare un vasto movimento antiracket e antimafia coinvolgendo anche i semplici cittadini ed i professionisti.

ANCHE BAGHERIA PUO' SVOLTARE!

LiberoFuturo

Palermo,
lì 26/03/14