Attualità

Si può definire l'uovo di Colombo o il taglio del nodo Gordiano: Patrizio Cinque con una ordinanza sindacale ha requisito tutti i loculi in tutte le aree delle congregazioni esistenti al cimitero, considerando venuti meno tutti  i diritti legati alle originali concessioni.

'Non esistono più riscontri documentali e titoli legali - ci ha detto il sindaco Patrizio Cinque - che attestino che le congregazioni del Sepolcro, delle Anime Sante, compresa la Congregazione del SS. Sacramento, (controparte di un proposta di convenzione mai realizzata con il comune, peraltro già disciolta per mafia settanta anni fa), possano ancora vantare  titoli validi all'uso dei loculi.

I loculi tutti ritorneranno quindi nella disponibilità del comune, non si porrà quindi più il problema di chiedere ai titolari delle cappelle gentilizie l'uso temporaneo delle loro sepolture, che pur requisite per il 50% delle disponibilità non verranno utilizzate.

In tempi rapidi promette il sindaco si procederà alla risistemazione dei loculi ed alla loro riassegnazione, e si potranno affrontare con più serenità i problemi legati all'ampliamento del cimitero.

Cari concittadini, siamo di nuovo a dovere prendere atto che chi dedica il proprio tempo e la propria professionalità per la promozione e la valorizzazione dei tesori architettonici, culturali, naturalistici ed enogastronomici del nostro territorio e per far crescere l’indotto, debba giornalmente scontrarsi con la superficialità della burocrazia dell’amministrazione bagherese.

“Vivere” Società Cooperativa Sociale di Bagheria, a seguito del successo riscosso con l’organizzazione della Sagra del cibo di strada “Unti e appagati” svoltasi su corso Umberto I il 31 maggio e l’1 giugno u.s., il 27 giugno richiedeva autorizzazione di occupazione del suolo pubblico di Aspra per il 6 luglio u.s., dalle 10.00 alle 24.00 circa, per la sagra “Unti, Contenti e … Sazi”

La richiesta di autorizzazione, indirizzata al Sindaco - al Presidente della circoscrizione di Aspra - al Dirigente del Settore III - al Dirigente del Settore II e al Responsabile SUAP, veniva protocollata al n. 37756 del 27.06.2014.

A seguito di tale richiesta ci si incontrava, il 30 giugno, con il Presidente della circoscrizione di Aspra, il quale esprimeva parere negativo all’occupazione del suolo da noi richiesto di piazza Cristoforo Colombo perché nodo centrale di snodo del traffico veicolare e proponeva di spostare la manifestazione su Piano Stenditore vicino alle giostre sequestrate; di ciò, il 1 luglio, ci inviava p.c. nota prot. n. 38563 di pari data, da egli inviata all’amministrazione comunale.

A quel punto la nostra macchina organizzativa si metteva in moto facendo stampare manifesti e locandine e acquistando le materie prime necessarie. (Siamo stati frettolosi? Forse si, ma i tempi erano stretti e poi non era mai successo, negli anni, che ad una autorizzazione informale non seguisse una autorizzazione ufficiale).

Il 2 luglio alle ore 10.45 circa, quindi in piena fase organizzativa, riceviamo una telefonata del Presidente della circoscrizione che ci diceva che non poteva più autorizzare Piano Stenditore perché la convenzione con il Demanio non era stata rinnovata e che già dal 2012 il Comune non era nella facoltà di rilasciare autorizzazioni (e tutto quanto organizzato ad Aspra sino a poco tempo fa era tutto illegale? Ma nel comunicato dell’assessore all’Ecosistema urbano ed Urbanistica, Luca Tripoli, viene detto che il canone era stato pagato sino al 31.12.2013. Quindi la concessione è scaduta nel 2012 o nel 2013?).

A questa telefonata segue una mail, prot. N. 38767 del 2 luglio, indirizzata a noi e all’amministrazione comunale con la quale, il Presidente della circoscrizione annulla la precedente, senza riportare le motivazioni, e comunica che potremo installare le strutture necessarie per la sagra nella zona limitrofa allo stadio di Aspra destinata a parcheggio.

Ovviamente, non reputando consona la location abbiamo rifiutato.

Ora, tenuto conto che la gente avendo avuto sentore della sagra si è spostata da Palermo e dai paesi limitrofi inutilmente e ha telefonato per sottolineare il fatto, è chiaro che l’immagine della nostra Cooperativa ne è uscita assolutamente negativa (non era mai successo nulla di simile in anni di attività sul territorio) e, cosa altrettanto importante, abbiamo dovuto gettare le materie prime già acquistate, con grave danno per la nostra Cooperativa.

Questo è quanto succede oggi a Bagheria.

“Vivere” Società Cooperativa Sociale




  

Dopo la rinuncia comunicata qualche giorno fa da parte di Onda Energia che avrebbe dovuto, stando ai risultati della gara, rilevare la gestione della distribuzione idrica e della manutenzione delle reti e degli impianti di depurazione nei 52 comuni dell'ATO idrico e farsi carico dei 202 lavoratori impegnati nel servizio, la situazione rischia di avviarsi verso il caos.

Adesso è  allarme e da tutti viene un appello di tutti rivolto soprattutto al presidente della Regione Crocetta perchè faccia qualcosa per scongiurare una emergenza idrica che avrebbe risvolti drammatici, anche perchè non di sola emergenza idrica si tratterebbe: il servizio idrico integrato attiene anche allo scarico e alla depurazione dei reflui il cui stop determinerebbe seri problemi ambientali; ma in ballo c'è anche il posto di lavoro degli ex dipendenti APS.

Che nei fatti sia già emergenza i cittadini se ne sono accorti da tempo: erogazione idrica a singhiozzo, decine e decine di perdite nella rete di cui da mesi ormai nessuno si dà cura, per non parlare dei 202 dipendenti della fallita società APS che da cinque mesi lavorano senza stipendio e, quel che è peggio, senza prospettive.

A Bagheria non passa giorno che i cittadini segnalino perdite sulla rete che si protraggono per settimane se non addirittura per mesi: una ricchezza preziosa che si perde in mille rivoli, am nessuno può fare niente.

Onda Energia la società che era riuscita in sede di aggiudicazione di gara a strappare un aumento delle tariffe ed una certa libertà nella gestione del personale di cui si sarebbe dovuta far carico, ha rinunciato a proseguire la trattativa con la Provincia con la motivazione che "le condizioni fuori norma degli impianti che rischiano di travolgere l'azienda in serie responsabilità penali, la rivendicazione dei titoli esecutivi alla restituzione delle reti avanzata da 10 dei 52 comuni che non permette di avere alcuna garanzia sul mantenimento e la consistenza del servizio idrico integrato e l'assenza di concrete e convergenti azioni e provvedimenti in favore della sostenibilità del nuovo gestore costringe l'azienda a rivedere i suoi propositi per i gravi rischi che l'iniziativa implica sotto il profilo penale ed economico".

E questo proprio nel giorno in cui i sindacati avevano convocato gli ex dipendenti APS presso la Camera di commercio, per il passaggio al nuovo gestore.

In sintesi è accaduto che alcuni sindaci dei comuni più piccoli rivendicano la titolarità della gestione ritenendo di avere al loro interno risorse tecniche e professionali in grado di gestire il servizio; ma il riferimento è anche ad impianti di depurazione non a norma e malgestiti che rischiano di innescare conseguenze non solo economiche ma  di natura penale per il futuro gestore del servizio.

Tutto questo ha spinto Onda Energia a fare un passo indietro.

Cosa succederà adesso?

Il commissario della Provincia, Domenico Tucci, ha continuato a rinviare il termine ( giovedì la nuova scadenza) entro cui si proponeva, sollecitato anche dalla curatela fallimentare di A.P.S.,  di riaffidare ai singoli comuni la gestione dei loro impianti con conseguenze nell'immediato imprevedibili e spieghiamo il perchè.

A partire da Bagheria.

Il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque si sta sforzando in vista del peggio, di trovare all'interno dei dipendenti comunali figure professionali che fossero in grado di gestire le manovre sulla rete oltre che gli aspetti amministrativi, ed avrebbe già individuto quattro  tecnici e due amministrativi all'altezza di gestire il servizio idrico in senso stretto, manovre sulla rete e bollettazione, ma per l'impianto di depurazione non ha in questo momento nè risorse, nè personale tecnico, di conseguenza gestire il depuratore  sarebbe un disastro.

L'AMAP di Leoluca Orlando si è detta disponibile a rilevare la fallita A.P.S. , ma a costi che vengono ritenuti insostenibili dai comuni e dagli utenti.

A questo punto prima che accada l'irreparabile, e cioè la paralisi, dovrà essere la Regione ed il suo presidente Rosario Crocetta a proporre una via d'uscita, ma non c'è più tempo da perdere; ma anche a Bagheria non sarebbe male che la politica si fermasse a ragionare su un tema così caldo.

nella foto il vecchio acquedotto di Bagheria

Apprendiamo con grande piacere la proposta del “Dirigente del Circolo PD Giovanni Giordano” che in un articolo apparso su Bagherianews il 12 Luglio, auspicava che i risparmi provenienti dalla riduzione dei costi della politica confluissero in un fondo sociale.

I più attenti spettatori del consiglio comunale dello scorso 8 Luglio saranno senz’altro a conoscenza della mozione presentata dal gruppo consiliare del MoVimento Cinque Stelle con la quale si impegna giunta, presidente del consiglio e consiglieri comunali a ridurre del 30% le indennità ed i gettoni ed a vincolarne le economie alla creazione di un fondo comunale per le emergenze sociali. Auspichiamo che questa proposta venga accolta con favore dai colleghi consiglieri comunali, sulla spinta anche della propria base nel caso del PD, sebbene, in seguito all’annuncio della mozione fatto dal consigliere M5S Fabio Atanasio cui sono seguiti calorosi applausi da parte del pubblico, un componente della stessa coalizione (Gino D’agati - Sarà Migliore) abbia replicato che “anche il comune è in emergenza e deve essere la nostra priorità”. Ci auguriamo che un serrato confronto con i cittadini spinga realmente le opposizioni a valutare le priorità sulla base delle necessità dei nostri concittadini bagheresi e non sulla base di inutili barriere politiche che di certo non servono al bene di questo paese.

Alleghiamo il testo della mozione presentata durante il consiglio e firmata da 17 consiglieri comunali in quota M5S:

“Oggetto: Mozione Consiliare inerente la riduzione dei costi della politica e l'impegno delle economie di gestione per la costituzione di una Fondo di Solidarietà per le emergenze sociali.

La difficile situazione economica che il Comune di Bagheria sta vivendo impone una seria riflessione sulla riduzione degli sprechi. Tuttavia vogliamo essere onesti intellettualmente e vivendo dall'interno la situazione possiamo ben dire che gli sprechi non sono tanto i costi della politica quanto la mancanza di controllo che genera un’inefficienza cronica in tutti i servizi che a volte si incartano dentro problemi che hanno la soluzione più semplice proprio dietro l'angolo.

La riduzione dei costi è tuttavia un obbligo morale che il Movimento Cinque Stelle si è impegnato a mantenere non tanto per ridurre gli sprechi ma per segnalare ai cittadini che siamo e rimarremo "cittadini" come loro e per dimostrare che vogliamo stargli vicini in questo momento socio-economico molto delicato: in questo momento in cui si chiedono sacrifici nessuno deve essere immune e nessuno deve rimanere indietro.

Si rileva con grande piacere l'interesse non solo della maggioranza, ma anche dell'opposizione sul tema e propensi come sempre al dialogo abbiamo avviato una lunga riflessione sulle proposte e sulle critiche mosse.

La scelta di devolvere le economie ad una ONLUS era essenzialmente dettata dalla volontà di sottrarre eventuali risparmi a quel buco nero chiamato "Debito" che tutti i bagheresi conoscono ma che nessuno sa da dove viene e perché è là.
Analizzando pro e contro e tendendo alla mediazione abbiamo cercato altre soluzioni.

Sebbene consideriamo il tema della trasparenza e dell'informazione di grande rilevanza, non possiamo esimerci in quanto amministratori dal considerare prioritaria la grave situazione di emergenza sociale che dilaga tra i nostri concittadini.
Vecchie e nuove povertà formano un connubio con l'assenza di servizi e di assistenza che potrebbe domani portare alla morte definitiva della speranza per queste persone di trovare un istituzione che li accolga e li renda autonomi e liberi dal bisogno.
Oggi l'Ente Comune di Bagheria è in dissesto, i fondi del Piano di Zona sono stati ridotti del 70% e non abbiamo altri strumenti per affrontare la carenza di servizi e di assistenza.
Appare pertanto doveroso oggi tutelare le fasce sociali deboli e svantaggiate con ogni mezzo possibile.

Sicuri di trovare un positivo riscontro in tutti i colleghi, certamente sensibili ai temi dell’emergenza sociale, il gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle

PROPONE

• al consiglio comunale di impegnarsi a ridurre del 30% il gettone di presenza ed a vincolare le economie derivanti dalla riduzione alla costituzione di un fondo di solidarietà per le emergenze sociali;
• al sindaco ed alla giunta comunale di impegnarsi a ridurre del 30% le indennità ed a vincolare le economie derivanti dalla riduzione alla costituzione di un fondo di solidarietà per le emergenze sociali;
• al presidente del consiglio di impegnarsi a ridurre del 30% l’indennità ed a vincolare le economie derivanti dalla riduzione alla costituzione di un fondo di solidarietà per le emergenze sociali;
• al sindaco, alla giunta ed al consiglio comunale di impegnarsi a costituire un fondo vincolato per le emergenze sociali all'atto di costituzione del bilancio preventivo 2014.

GRUPPO CONSILIARE M5S BAGHERIA

 

 

 


 

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