Attualità

Riportiamo senza nulla togliere o aggiungere il comunicato pubblicato sul sito ufficiale del comune di Bagheria sull'Arco Azzurro lo scorso 25 febbraio 2015.

---------------------------------------------------------------------------------

E’ stato presentato il progetto per garantire l’accesso all’arco azzurro in zona Mongerbino. Un altro importante passo è stato compiuto ieri, 25 febbraio 2015, verso la valorizzazione e l’apertura al pubblico del belvedere panoramico sulla roccia del famoso Arco azzurro.

Dopo la stipula del contratto definitivo per l’acquisizione di una particella e del diritto di passaggio stipulato lo scorso 10 settembre (2014 n.d.r.), con cui il Comune è entrato in possesso delle chiavi, è stato presentato alla soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Palermo il progetto per la realizzazione di quelle importanti opere che garantiranno un’agevole accessibilità al sito e che consentiranno di poter organizzare in tutta sicurezza eventi e visite guidate.

Ho personalmente depositato il progetto, rappresentando l’urgenza dell’autorizzazione di competenza per far si che entro l’estate il sito sia pienamente fruibile – a dichiararlo l’assessore all’Urbanistica Luca Tripoli – “L’arco azzurro, conosciuto a livello internazionale, presto potrà essere fruito da tutti i cittadini bagheresi e dai turisti che vorranno visitarlo”.

Sembrano operazioni semplici ma dietro invece ci sono prassi burocratiche lunghe, permessi da richiedere, verifiche da fare, oltre alle questioni del diritto di accesso” – evidenzia il sindaco Patrizio Cinque – “ma pare che finalmente, dopo anni di immobilismo ci sia stata un’accelerata e, sull’arco Azzurro, siamo in dirittura di arrivo. Auspico che anche questa bellezza naturalistica possa presto essere fruita e volano di sviluppo per condurre nuovo turismo a Bagheria”.

Fonte Ufficio Stampa del comune di Bagheria

------------------------------------------------------------------------------------

L'estate sta finendo e noi ancora rassegnati aspettiamo ormai la prossima estate; d'altronde non possiamo fare altro. Siamo i primi a conoscere le difficoltà di amministrare, però alcune date sull'intera vicenda danno l'idea del mix micidiale tra la burocrazia e la cattiva volontà nel risolvere i problemi: nella primavera 1983 sindaci, assessori e controllori complici e felloni consentirono ad un killer mafioso di sfregiare l'Arco azzurro; lo scempio venne denunciato nel settembre di quell'anno dalle forze politiche di opposizione.

Dopo di chè di fronte ad un ufficio dell'urbanistica che ancora nel 2008 'babbiava' con una richiesta di 'sanatoria', fu Pietro Pagano, assessore all'urbanistica del tempo a chiederne la demolizione e ad ottenere nel 2009 il relativo finanziamento. I lavori furono completati nell'aprile del 2011.

Poi seguirono i tre anni perditempo della sindacatura di Vincenzo Lo Meo, e ad oggi, che siamo nel 2015, fatta salva la buona volontà e l'impegno del sindaco Patrizio Cinque la situazione è ancora di stallo.

redazione bnews

Gentile Direttore, leggo sempre con grande piacere il giornale da lei diretto e prendo spunto dai numerosi inviti rivolti da parte del Sindaco e di tutta l'Amministrazione Bagherese affinchè la cittadinanza si attivi nel segnalare tutte quelle situazioni che richiedono l'attenzione da parte degli organismi comunali.

Da (ex) abitante di Aspra, trasferitosi in altra regione d'Italia, all'inizio per motivi di lavoro e poi anche familiari, che in alcuni periodi dell'anno ritorna nella sua amata Aspra che in periodo estivo diventa il "condensato" di un po tutti quei problemi che a 360 gradi affliggono tutto il territorio Bagherese; di conseguenza numerose sono le segnalazioni che la popolazione non solo residente ma anche turistica di Aspra effettua ai vari organi comunali su tutta una serie di problematiche e che nel 90% dei casi però non vengono prese in considerazione.

Perchè continuare ad invitare la cittadinanza a segnalare se poi nessuno raccoglie queste segnalazioni e non vi da seguito?

Ad esempio Corso Italia la zona dei "ristoranti" di Aspra è sotto ostaggio da parte di parcheggiatori abusivi sia durante l'estate che durante l'inverno,con buona pace dei residenti ormai rassegnati, che si vedono le auto "parcheggiate" anche davanti il loro ingresso di casa, nella stessa via sono presenti attività di "ristoro/bar" totalmente abusive che occupano i marciapiedi.

Non c'è bisogno di dire che i residenti di zona e i ristoranti che ovviamente pagano tasse e sono in regola hanno provveduto a fare diverse segnalazioni ma ovviamente senza alcun risultato.

Stessa situazione di parcheggiatori abusivi in via Concordia Mediterranea, nella zona individuata che dovrà ospitare la tanto attesa isola ecologica per la raccolta differenziata,la sera soprattutto il fine settimana si trasforma in parcheggio all'aperto con tanto di parcheggiatori. Anche qui segnalazioni dei residenti ma nulla di nulla è stato risolto.
 

Se chi di competenza è sotto organico e non puo procedere al controllo e sanzione delle violazioni eventualmente rilevate perchè non si rivolgono alle forze di polizia giudiziaria come fanno in altri paesi?

Ma per favore smettano le istituzioni di rivolgersi ai cittadini e di incolparli di non collaborare, quando invece sono proprio le istituzioni ad ignorare i cittadini stessi.

 Distinti Saluti   Massimo B.

Francesco d'Assisi, Gandhi, Iqbal Masir, Madre Teresa, Malala e Papa Francesco sono alcune figure che hanno indicato, e indicano con la loro umiltà e con il loro pensiero, semplice ma profondo, la strada da seguire perché un altro mondo sia possibile, perché un altro stile di vita è praticabile. In questo momento storico l’enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco sorprende per la semplicità e la forza interiore con cui affronta temi importanti, come la giustizia sociale, l’ambiente, il rispetto della diversità.

Viviamo un periodo in cui il caos globale la fa da padrone. Non riusciamo più a dare un senso alla nostra esistenza. La violenza, l’egoismo e l’indifferenza spadroneggiano in questo caos globale senza che nessuno riesca a dare una speranza.  E in un contesto così triste e doloroso l’enciclica di Papa Francesco rappresenta una piccola fiammella di speranza. 

Il titolo “Laudato sì” è illuminante, perché il Papa ha colto la vera essenza della nostra esistenza: noi siamo natura, semplice natura. E non possiamo vivere o credere di poter vivere sfruttando tutto ciò che madre natura ci ha dato a nostro piacimento.

Francesco d'Assisi usando il termine “sorella” e “fratello” per chiamare gli inquilini dell’ecosistema che ci accoglie voleva affermare il principio che non esiste differenza tra noi e gli altri esseri viventi o la luna o il sole, perché siamo tutti parte di un Sistema. E noi non siamo che un ingranaggio e un momento del Sistema, perché noi esseri viventi viviamo dentro “il tempo”, mentre il Sistema è senza tempo.

Forse un giorno l’umanità si estinguerà, come si sono estinte altre forme di vita, perché si autodistruggerà a causa della sua cieca onnipotenza. Mentre il Sistema continuerà a vivere, perché è senza tempo. E altre forme di vita avranno il sopravvento, e il ciclo della vita continuerà il suo corso come se l’umanità non fosse mai esistita.
Questo caos globale, che pervade tutta il sistema sociale mondiale, non è che una conseguenza del degrado umano, che porta con se abbrutimento e degrado ambientale.

Come dice Patty Ruiz “ la nostra vita è un battito di ciglia”.  Sì, è vero. E' un battito di ciglia.

Quindi dovremmo riflettere sul senso da dare alla nostra breve esistenza. Dovremmo avere la capacità di osservare tutto ciò che ci circonda con distacco per poter vedere i nostri errori, e porvi rimedio.  Il consumismo sfrenato, frutto di un sistema economico-finanziario aberrante, è la vera piaga che sta uccidendo l’equilibrio socio-ambientale. Più consumiamo più ricchi siamo. Stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità.  Più consumiamo più poveri saremo, perché stiamo distruggendo la ricchezza, quella vera: la ricchezza ambientale.

Un sistema economico basato esclusivamente sul profitto, senza una visione sul mondo futuro, è un sistema destinato a fallire e a portare con se povertà e distruzione.
Dobbiamo avere la forza e la capacità di fermarci, e riflettere sul futuro della nostra “casa comune”. Una prospettiva assolutamente semplice che si traduce in una vera impresa perché abbiamo trasformato la nostra esistenza in un vortice, che ci trascina sempre più in basso.

Chi si ferma è perso. E' il motto che domina la nostra società ipertecnologica.

Chi si ferma non è perso, ma un uomo che ha ancora la capacità e la fortuna di vedere l'armonia, la bellezza e la perfezione di nostra “madre terra”.  E' la speranza di Papa Francesco che l'uomo si fermi e ritorni a madre terra.  Avere cura della “casa comune” significa ritornare ai veri valori: giustizia, pace e rispetto, ma soprattutto umiltà e semplicità.

Gandhi, padre della non violenza, seduto al suo telaio, credeva in un solo mondo. Iqbal Masir, a soli 11 anni chiedeva che i bambini fossero bambini, e non schiavi della mafia dei tappeti. Madre Teresa con semplici gesti ha dato dignità alla povertà. Malala lotta per il diritto di essere donna e di essere rispettata come tale, contro quelle società che hanno trasformato le donne in oggetti inanimati, in nome di una “follia”.

Ma ti capita di scendere lungo un sentiero e all'improvviso si apre davanti ai tuoi occhi una baia, con una spiaggia di sabbia bianca finissima, un piccolo isolotto di fronte e un mare dai colori così intensi e vivi che ti entra nel cuore. L’isola dei Conigli! E' il mondo che noi vogliamo, che ti illumina la mente e ti fa pensare che un altro mondo è possibile. Dipende tutto da noi e dal modo con cui vogliamo vivere questa breve esistenza.

Poi, allunghi un po’ di più lo sguardo fino ad arrivare all’orizzonte e i colori del mare piano piano cominciano a tingersi di tinte scure, e lì assisti attonito ed impotente all’umanità che affonda. Vedi il volto della disperazione, del dolore e della morte. E' la sconfitta dell’uomo.

E allora i dubbi sorgono… Un altro mondo è veramente possibile?

O l'umanità sta correndo velocemente verso il suo inevitabile destino?... L’autodistruzione.


Gruppo Politico
Impronta Unica
 

Con l’Ordinanza sindacale n. 56 del 12 agosto 2015 il sindaco, Patrizio Cinque, ordina lo sgombero immediato della zona denominata “Scalo di Levante”.

Con l’ ordinanza si vuole contrastare l’occupazione illecita dell’arenile e la sottrazione della spiaggia alla pubblica fruibilità.

Da anni l’area versa in condizioni di forte degrado e di inquinamento dovuto alla pesca, alla diportistica e alla vendita di prodotti ittici, alla presenza di imbarcazioni e attrezzi da pesca che vengono lasciati sulla spiaggia dello scalo sottraendola alla pubblica fruibilità e mettendo a repentaglio la sicurezza pubblica dei cittadini e in particolare dei bagnanti e dei bambini che potrebbero ferirsi con reti e attrezzi che vengono lasciati incustoditi, come viene citato nella stessa ordinanza.

I natanti utilizzati per lo svolgimento dell’attività di pesca dovranno sostare solo ed esclusivamente sullo scivolo di alaggio, lo sgombero dovrà essere effettuato in tempi brevissimi, le imbarcazioni, reti e attrezzi da pesca delle quali non si individuerà il proprietario saranno rimosse coattivamente e depositate in appositi siti e le stesse, trascorsi 60 giorni dal rinvenimento se nessuno avanza richiesta di proprietà saranno da ritenersi di proprietà del Comune.

I trasgressori saranno puniti con una multa pari a 206 euro.
Tutte le imbarcazioni dei pescatori (le uniche che potranno restare lì) e gli attrezzi dovranno essere collocati in maniera ordinata lungo l’apposito scivolo di alaggio in cemento.

Le altre con caratteristiche del luogo potranno andare allo scalo di ponente dopo apposita richiesta di autorizzazione, I venditori del pescato resteranno nell’area attuale sino a quando non sarà definitivamente disposta l’apposita area.

Con questa decisione si vuole contrastare l’occupazione illecita dell’arenile e la sottrazione della spiaggia alla pubblica fruibilità, il Sindaco ordina lo sgombero immediato al fine di rendere la spiaggia idonea per la pubblica fruibilità e prevenire rischi o pericoli per la salute pubblica.

Il Servizio comunale del demanio Marittimo provvederà a fare installare apposita cartellonistica riguardante i contenuti dell’ordinanza mentre la Polizia Municipale è incaricata di eseguire tutti i controlli affinché venga rispettata l’ordinanza.

 

Fonte Ufficio Stampa del comune di Bagheria

 

Altri articoli...