Attualità

Non c'è pace quest'anno ad Aspra, anche se è pur vero che ogni anno in estate i problemi endemici della frazione marinara di Bagheria esplodono puntualmente, senza dimenticare che siamo nell'immediata vigilia di quella incontrollabile invasione che nei prossimi giorni trasformerà la costa palermitana da Romagnolo ad Altavilla, da Trabia sino a Campofelice  e Lascari  in una grande  tendopoli in cui decine di  migliaia di palermitani, che altro modo di trascorrere le vacanze non hanno, pianteranno le loro tende, e, per quattro-cinque giorni, la vita delle borgate marinare verrà sconvolta.

Ma ad Aspra quest'anno le polemiche, anche politiche, sono cominciate presto, a partire dall'accusa di incompatibilità lanciata nei confronti dell'assessore all'urbanistica Tripoli di avere richiesto la concessione di un tratto di costa demaniale, proseguendo con il sequestro delle giostre e la conseguente e arroventata querelle  sui termini di scadenza degli obblighi e del pagamento dei relativi oneri concessori da parte del comune, per arrivare alla operazione di polizia di venerdì scorso che ha avuto come rigurgito la gazzarra di iersera inscenata da alcuni dei commercianti abusivi sfrattati dalle loro postazioni.

A condire il tutto le accuse ai bar e pub di avere sequestrato sottraendo all'uso collettivo marciapiedi e tratti di strada e le controaccuse alla legittimità del mercatino del pesce che soprattutto nei festivi e prefestivi si svolge ad Aspra attirando centinaia e forse migliaia di clienti.

E' in regola ? non è in regola ? vengono rispettate norme e regolamenti ?

Ed il caos delle auto e dei posteggi a capocchia che rendono invivibile certe sere la frequentatissima Aspra, e l'insufficienza delle forze che vigilano sul rispetto della legalità e la sicurezza dei cittadini..

E la pulizia delle spiagge, che un tempo veniva appaltata a settembre a stagione finita, e da sempre risolta con  provvedimenti eccezionali ed estemporanei ? 

Non sono questioni nuove: da almeno trent'anni, a nostra memoria, le problematiche di Aspra sono immutabili, anche se  vanno aggiunte le guerre sul depuratore e sugli effluvi della Olii Eros e degli scarichi del salato un tempo.

Sino al problema delle bancarelle che vendono cianfrusaglie che ormai da anni stazionano prima sul piano Stenditore e più di recente su corso Italia e che sono anche molto frequentate: da un parte si dice: spettacolo indecente! e dall'altra si ribatte: ma che fastidio danno ? sono dei poveracci che con sudore e sacrifici incredibile sbarcano il lunario.

Ed a seguire la solita guerra di religione: bancarelle sì! bancarelle no!

L'unica novità è la ostreopsis ovata, che, per fortuna quest'anno, e sino ad ora, almeno ad Aspra, ci ha lasciato in pace.

Problemi irrisolubili ? certo se vengono affrontati con la vecchia logica dei figli e dei figliastri e con la regola, aurea a Bagheria, che le leggi per i nemici (e i per deboli aggiungiamo noi) si applicano e per gli amici si interpretano, con tutto quello che questo 'metodo baarioto' ( o siculo o italico) provoca.

L'augurio è che su Aspra, come sulle questioni del personale comunale, se si decide di applicare la legge e riportare la legalità, questo è principio che deve valere per tutti, nessuno escluso; se si decide invece che, per particolari situazioni di ordine sociale o amicali o parentali o elettorali o peggio, si deve chiudere uno o entrambi gli occhi lo si faccia, e andiamo allegramente in malora; senza lamentarci però del caos, del disordine, della inciviltà diffuse, con l'unica e ultima flebile speranza che la nuova amministrazione saprà trovare la quadra.

 

Gentile Redazione di Bagherianews, in risposta alla lettera "Giu le mani da Solanto" pubblicata sul vostro sito web il 29 Luglio 2014, vorrei avere la possibilità di dire la mia.

Sono genitore di un bambino che frequenta il circolo a Solanto. Prima di prendere la decisione di iscrivere il mio piccolo ad un campus estivo ho potuto verificare personalmente la gestione del circolo e le condizioni ambientali nelle quali si svolgono le varie attività in relazione anche ad altri lidi presenti in zona.

Il "circolo nautico Solanto" non è un semplice lido balneare ma una vera e propria scuola sportiva perchè istruisce e allena bambini e ragazzi alla pratica di sport nautici.
Per la pratica di attività come la vela, il canottaggio, lo sci nautico, il windsurf  è necessario un corridoio di lancio interdetto alla balneazione, dove far transitare anche un gommone necessario all'assistenza in acqua. Normalmente, un corridoio di lancio ha una larghezza di 20 metri, comunque non dovrebbe essere inferiore a 10 metri. Quello del circolo non arriva a 10 metri. Il rumore prodotto dal fuoribordo del gommone che transita nel corridoio di lancio non è assolutamente assordante, non scarica in acqua carburante, non c'è assolutamente puzza di benzina.

Per garantire la tranquillità dei bagnanti e di quanti amano ascoltare il suono del mare, a Solanto non c'è musica, non ci solo megafoni o altoparlanti, non c'è animazione, non c'è "gioco aperitivo", "danza kuduro" o "pulcino pio". Non ci sono danze caraibiche in acqua, risvegli muscolari o altro.

altOgni mattina un centinaio di bambini sono impegnati in attività sane che nessun altro lido balneare, nessun altro campus estivo, nessun asilo privato offre nell'intera provincia di Palermo. Da questo punto di vista il circolo può essere considerato una avanguardia sportiva unica nel suo genere che ha prodotto ottimi risultati in campo agonistico. Il circolo è accessibile a tutti dietro pagamento di una quota associativa in linea con i prezzi degli altri lidi balneari.

Per quanto riguarda le dimensioni, i lidi hanno una lunghezza di fronte mare rispettivamente di 200 metri "Navicella", 85 metri "Fondachello", 150 metri "Porto di Spagna" e 80 metri "Lido del Carabiniere". Il circolo di Solanto ha solo 20 metri di fronte a mare, non "rosicchia spiaggia" perchè di fatto la spiaggia è quasi inesistente. Sulla piccola spiaggia sono stati piazzati dei comunissimi lettini in plastica bianca uguali a quelli presenti in altri lidi che non deturpano in nessun modo il paesaggio perchè sono solamente elementi di arredo libero.

A Solanto non è mai stato versato cemento, non è mai stato cambiato lo stato dei luoghi, e quei pochi elementi necessari alla fruizione del circolo sono assolutamente reversibili. Vi garantisco che, tolti gli arredi, tutto è identico a trenta anni fa.
L'accesso pubblico avviene attraverso un cancello privato sempre aperto sulla statale, e un piccolo cancellato privato, anch'esso sempre aperto, a pochi metri dalla piccola spiaggia.

Mi è molto dispiaciuto leggere commenti furiosi di alcuni utenti Facebook che hanno gettato fango, diffamato ed offeso chi negli anni ha avuto la forza di creare una scuola di sport nautici unica.
In risposta ai vari commenti alla lettera vorrei dire che il circolo non sta assolutamente devastando il litorale, non lo inquina in nessun modo, non c'è degrado e non si preclude l'accesso a nessuno. Non ci sono rifiuti ne in superficie e neanche sul fondale.
Detto questo, ben venga la battaglia di civiltà tanto auspicata dai vari commentatori del web.

Facciamola la battaglia ma facciamola bene!

Cominciamo dagli âltri lidi, i bruttissimi condomini, le terribili villette costruite sulla battigia che hanno veramente privatizzato l'intera costa istallando cancelli e cancelletti, riversando tonnellate di cemento sugli scogli per creare moli, discese e scivoli vari, modificando irriversibilmente lo stato dei luoghi. Facciamo una guerra ai privati che scaricano le acque fognarie direttamente a mare attraverso pozzi neri colabrodo. Facciamola ai tanti scarichi abusivi di fognatura e non solo...

E che dire dei liquami fognari che ogni giorno il comune di Santa Flavia scarica in mare dentro e fuori il porto di Porticello? Guardare per credere, Google Earth estremità diga di sopraflutto lato esterno del porto, la chiazza marrone è fogna!

altSanta Flavia, pregiata località balneare della costa tirrenica che scarica acque reflue senza nessun sistema di depurazione. Reti fognarie mancanti in paese o piuttosto affollate che invece di portare a smaltimento le acque reflue le scaricano direttamente in mare. Santa Flavia, condannata dalla Corte di giustizia europea per violazione delle norme UE sulla raccolta, trattamento e scarico delle acque reflue urbane! Nessuna battaglia di civiltà â per questa gravissima emergenza sanitaria? Meglio fare la guerra al circolo nautico di Soltanto per il gommone che appesta l'aria!

Facciamola la battaglia di civiltà anche nei confronti di chi degrada pesantemente il paesaggio costiero istallando capannoni, cementando irreversibilmente la battigia, montando pontili galleggianti e depositando gru e imbarcazioni da diporto e invasature sulla spiaggia, deturpando due tra i più incantevoli luoghi della provincia. Se due "derive" tenute in spiaggia degradano il paesaggio che dire dello scempio perpetrato a Santa Nicolicchia e a Sant'Elia? O forse Santa Nicolicchia e Sant'Elia non sono "angoli di paradiso"?

Facciamo una battaglia di civiltà verso chi abbandona i rifiuti nelle spiagge libere di Fondachello, Aciddara, Olivella, Sant'Elia e Kafara. Oppure quel mare non vi interessa?

Facciamo la battaglia di civiltà perchè il mare (tutto) è di tutti non solo quello di Solanto!

Simona Balistreri
 

Non molleranno: lo hanno detto e lo ripetono, perchè ne va della sopravvivenza loro e delle loro famiglia, e per questo sono disposti a trascorrere anche il ferragosto in stato di agitazione presideidnado quella che si può ritenere la roccaforte di quello che fu un tempo l'impero economico di Michele Aiello, vale a dire villa Snta Teresa. 

E' là il cuore pulsante del gruppo, è là il management da cui dipendono i vari rami operativi confiscati all'ex tycoon della sanità siciliana, ed è là il punto di maggiore visibilità di una protesta che, a dire il vero, almeno sinora ha avuto solo tiepidi riscontri da quanti avrebbero il potere per intervenire e purtroppo, va detto, anche presso il mondo politico regionale e locale.

Le stanno mettendo in campo tutte i 125 lavortori che da mesi non ricevono lil sussidio della cassa integrazione o anche quelli che pur lavorando da mesi non ricevono lo stipendio; e quel che è peggio con il futuro più nero della pece.

Salgono sulle gru per testimoniare dello stato di esasperazione e di rabbia, vanno in prefettura in corteo, presidiano l'ingresso di villa Santa Teresa, ma complice anche il clima vacanziero trovano pochi riscontri e scarsa attenzione ai loro problemi.

altOggi, unico tra i politici che ha voluto portare una testimonianza, è andato a trovarli il consigliere PD Emanuele Tornatore che ci ha dichiarato:

"Stando accanto agli operai la cosa che si percepisce con più chiarezza è l'assenza dello Stato. Una impresa confiscata alla mafia e condotta quasi alla liquidazione rappresenta il fallimento dello Stato rispetto alla mafia. La considerazione corrente e drammatica ci rende tutti responsabili "con la mafia si lavora, noi ci siamo fidati dello Stato e siamo qui".

Ci sono tante strade possibili per riavviare le attività lavorative dell'ATI Group (che in atto occupa una ventina di persone nei tre cantieri aperti n.d.r.), ma nessuno sembra avere il coraggio di assumersi le responsabilità e di indicare il cammino da percorrere per una azienda che ha attrezzature, professionalità, uomini che desiderano solo di essere messi in condizioni di lavorare e di dare il meglio di se stessi."

"Ho perdonalmente chiamato l'on. Magda Culotta - ha proseguito Tornatore - che si è messa in contatto con il viceministro Bubbico, che peraltro conosce la vicenda per essere già statoa Bagheria dove ha incontrato una rappresentanza dei lavoratori del gruppo,  e il commissario della provincia Tucci. Stiamo tentanto di incontrare il prefetto di Palermo. Dalla Regione tutto tace. Cento operai che vivono di incertezza, hanno mutui da pagare, affitti di casa e da gennaio non percepiscono nulla. Stasera alle 18.30 gli operai incontreranno l'ex prefetto Marino a villa Santa Teresa." 

"Tutta la politica locale - conclude Tornatore - non solo deve alzare la voce a tutela degli operai ma deve anche contribuire alla affermazione di un principio, e cioè che è la mafia  porta sottosviluppo e regresso, mentre è la giustizia e  lo Stato che possono garantire il lavoro e i diritti delle persone oneste."

Nella qualità di Presidente del C.N. Solunto, mi corre l’obbligo di replicare all’articolo pubblicato nella vs rivista qualche giorno fa.

Il C.N. Solunto esiste da oltre vent’anni e si è distinto per l’avviamento giovanile a tanti sport nautici , in particolare, lo sci nautico, fucina di medaglie e di campioni. Prima del 2000, c’era un cantiere pieno di barche e non una spiaggia pubblica. Per accedere alla Tonnara di Solanto dalla SS 113 ci sono dei cancelli di proprietà del Principe Vanni Calvello. Per chi non lo sapesse, ci sono numerosi cartelli che riportano chiaramente la dicitura “PROPRIETA’ PRIVATA- l’accesso è consentito solo alle persone autorizzate”.

La famiglia Vanni Calvello, che con tolleranza tace, è la proprietaria di tutte le particelle catastali della Tonnara. La Capitaneria ha riscontrato che in alcune parti, l’erosione del mare relega i confini privati dentro l’acqua.

Il C.N. Solunto paga ai proprietari l’affitto e al Demanio Marittimo la concessione demaniale, agendo nella legalità come riscontrato dai numerosi controlli della Capitaneria.

L’articolo “Giù le mani da Solanto” contiene varie e ostili inesattezze tese a screditare l’operato del club: di fatto i soci pagano l’iscrizione annuale di 10,00 euro per usufruire dei servizi base e non 400,00 euro, come tendenzialmente riportato. Con i 10 euro dell’iscrizione, si ha diritto: l’accesso alla Tonnara, l’assicurazione RC + infortuni, i servizi igienici, agli spogliatoi interno-esterni, alle docce, al chiosco, al ping-pong, alle serate organizzate per i soci, in sintesi all’organizzazione civile della fruizione del mare di Solanto.

Chi abita a Palermo o vive all’estero fa presto a parlare!

Noi ogni giorno, con i ragazzini piantiamo nel deserto querce e li annaffiamo e siamo fiduciosi che, alla fine, ci sarà una splendida foresta verde, nonostante tutte le persone malvagie che ci ostacolano. Da tutto questo, mi ripaga ampiamente e quotidianamente l’armonia e l’emozione di vedere questi ragazzi fare sport con entusiasmo. I genitori ci ringraziano e ci incoraggiano a continuare perché sanno che i loro figli sono in mani sicure, equipaggiati e attrezzati, ben seguiti tecnicamente, voluti bene.

La mia soddisfazione e il mio orgoglio è che stanno imparando, non solo una delle discipline sportive da noi praticate (sci nautico, vela, canoa, pesca, windsurf, diving apnea, pony club ed equitazione, basket, snorkeling, nuoto pinnato, tuffi) ma questa visione d’armonia mi da la speranza che tra dieci o forse più anni, questi ragazzi cambieranno questo degrado e che ci saranno più persone civili e non i soliti qualunquisti che pretendono di entrare nelle proprietà private avvelenando la vita a chi ci lavora.

L’associazione garantisce la fruizione del mare di Solanto in maniera organizzata ed efficiente, ha ben 500 soci che si sono dati delle regole civili per vivere il mare di Solanto; assieme a loro i 150 bambini del campus e i loro genitori meritano per lo meno rispetto e ammirazione.

Sono grato ai Principi Vanni Calvello che hanno riposto fiducia nelle mie aspirazioni e nel mio progetto, nel mio sogno, affidando il loro gioiello “LA TONNARA DI SOLANTO” al C.N. Solunto.

Il Presidente del C.N. Solunto
Roberto Riolo

 

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