Attualità

Siamo alla fine di maggio , l’estate è alle porte ci prepariamo ad andare a mare. Il nostro spazio vitale aumenta perché si allarga al mare , alle spiagge, ai luoghi estivi adatti alle passeggiate, ai bagni alle uscite in barca . Il mare e tutto quello che lo circonda , diviene uno spazio da vivere non solo come in inverno , spettacolo visivo.

Ed allora la nostra attenzione si sposta sulla qualità dell’acqua , sulla sua trasparenza e sulla pulizia delle spiagge che in breve andremo a frequentare ,e ci domandiamo

Perché questa puzza ?  Questa Estate sarà possibile fare il bagno in queste condizioni? Il depuratore funziona?

Il litorale di Aspra, è da sempre stato soggetto, all‘inquinamento provocato non solo dagli scarichi di Bagheria ma anche da quelle di Palermo e paesi vicini, giacché il depuratore di Palermo che si trova a ridosso di Villabate , dista non più di sei chilometri da quello di Bagheria. Tra queste due località scorre anche il fiume Eleuterio che come è fin troppo evidente,è anche una grande discarica abusiva per i luoghi che attraversa. In questo specchio di mare scaricano i reflui fognari di circa 1.000.000 di abitanti , che provengono da : Palermo, Villabate, Ficarazzi, altri 50.000 abitanti sono gli scarichi di Bagheria ed Aspra e tramite il fiume Eleuterio scaricano i comuni di Marineo, Misilmeri, Belmonte Mezzagno , Bolognetta per circa 50.000 abitanti.

Aspra, ha un carico inquinante notevole, visto che il refluo civile è frammisto al refluo industriale delle industrie ittiche conserviere, regolarmente autorizzate da una legge o decreto regionale ma con limiti e pretrattamenti che non sempre sono osservati. Palermo inoltre depura i suoi reflui fognari solo per solo 550 mila abitanti , il resto , è immesso senza trattamento alcuno .Comunque la buona notizia è che l’ampliamento del depuratore per accogliere anche questi reflui è in fase di costruzione.

Le vicende legate alla gestione delle acque potabili, hanno coinvolto anche la gestione dei depuratori del paesi vicini escluso Palermo che è gestito dall’azienda municipalizzata AMAP. Ma mentre la non immissione dell’acqua potabile, avrebbe provocato la reazione della popolazione, il problema dei reflui fognari è stato trascurato forse perché non causa un disagio immediato, come quello della mancata erogazione dell’acqua.

Per osservazione diretta di chi scrive, l’impianto di sollevamento ubicato ad Aspra,  Corso Italia,  da metà del mese di Novembre ha cominciato funzionare saltuariamente, dalla metà di Marzo fino alla fine di Aprile non ha funzionato completamente.

Il cittadino non può sapere quando e se funziona l’impianto di depurazione, in quanto i reflui sia quelli depurati, sia quelli non depurrati è possibile farli confluire nella condotta sottomarina che scarica ad un chilometro della battigia.

Quello però che noi cittadini possiamo osservare è il refluo che si riversa sotto costa, invece che nella condotta sottomarina. Questo succede quando nel depuratore non è effettuata adeguata manutenzione ed il refluo proveniente da Bagheria ed Aspra fuoriesce dai sovrapieno e si riversa nella battigia.

L’ APS ha gestito anche i depuratori dei paesi vicini per cui siamo certi che stanno subendo lo stesso trattamento.

Purtroppo non abbiamo la fortuna dalla nostra parte,  perchè per dodici mesi dell’anno le correnti marine entrano dalla zona ovest di Palermo, (per capirci dall’Addaura ) ed girando in senso antiorario , escono da capo Mongerbino, lambendo la costa di Aspra. Ne consegue che tutto quello che è rilasciato dal depuratore di Palermo, dai paesi vicini, da Bagheria,p assa dalla battigia di Aspra prosegue per Mongerbino per poi allontanarsi

C’e’ da chiedersi: Cosa fanno gli organi di controllo come ARPA (azienda regionale per la protezione dell’ambinte) che specificatamente ha il compito di controllare la qualità delle acque depurate?

Cosa fà la Capitaneria di Porto che ha il compito di controllare salvaguardare il mare dagli scarichi inquinanti, rilevando che in particolare lo scarico che fuoriesce dall’impianto di sollevamento di Aspra essendo di natura oleosa, lascia una scia molto visibile e lunga centinaia di metri?

Cosa fa l’amministrazione comunale di Bagheria per proteggere il proprio mare?

Occorre che l’amministrazione comunale si assuma la responsabilità che le competono a si batte perché tutti gli organi di competenza si adoperino per porre fine ad una situazione ormai divenuta insostenibile.

Franco Bongiovanni, già direttore del depuratore di Bagheria dal 2001 al 2003
,
 

 

Questa foto scattata  dal fotografo  Battista Scaduto e postata su facebook, testimonia della presenza questo pomeriggio a Bagheria in piazza Madrice dell'inviata palermitana del TG satirico di Ricci 'Striscia la notizia', Stefania Petyx 

Era un impegno che la giornalista aveva preso circa due mesi fa allorchè era stata chiamata per documentare le montagne di rifiuti che in quei giorni si vedevano a Bagheria.

Al sindaco Patrizio Cinque che le aveva detto che entro due mesi il problema sarebbe stato risolto rispose: 'Ritornerò'

A conclusione di un servizio in cui fu messa  in risalto anche l'inciviltà dei bagheresi, la Petyx disse ch e sarebbe tornata,e così è stato, ed ha trovato per fortuna nostra un panorama urbano diverso.

La presenza dell'inviata di Striscia ha suscitato naturalmente la curiosità dei presenti.

Foto di Battista Scaduto

E' stata aggudicata con verbale redatto in data 13 maggio 2015 alla Impresa edile stradale di Salvatore Trazzera di Piedimonte Etneo, la gara d'appalto per la riparazione delle buche che costellano le strade di Bagheria: la ditta aggiudicataria, tra le 14 partecipanti, ha offerto  un ribasso del 37, 53 rispetto all'importo a base d'asta di 72.330 euro; la somma effettivamente disponibile sarà quindi di poco più di 45.000 euro, anche se poi le residue somme a disposizione possono essere impiegate per la stessa finalità.

Si affronteranno ovviamente le situazioni di emergenza e quelle più gravi  pensiamo a quelle buche che hanno il pregio di essere diventate storiche o addirittura delle celebrità  del web perchè da tutti fotografate o perchè nell'immaginario collettivo da scaffe profonde sono diventate voragini e baratri, alimentando storie fantastiche, ma non tanto.

Parliamo della buca di via Coffaro, di quella famosa, dove due dissuasori rossi da tempo immemorabile segnalano la scaffa, e che fa impazzire i residenti di via Cap. De Giorgi , (a ridosso dell'incrocio con via Città di Palermo), e quella più recente, questa sì una vera  e propria voragine formatasi circa quattro mesi fa all'altezza del sotto passo ferroviario.

Ogni automobilista o motociclista ne tiene una mappa aggiornata, ma troppo spesso o il fatto che siano piene di acqua (perchè in genere le più vistose corrispondono a perdite della rete idrica) o perchè la macchina che precede ne impedisce il tempestivo avvistamento, le prendiamo in pieno e sono guai per auto e scooter.

Insomma si farà quel che si può con i soldi  a disposizione, mentre l'assessore ai LL.PP. annuncia che al momento dell'approvazione del bilancio chiederà nuove risorse.

 

Quella arrivata ieri pomeriggio è stata una buona notizia, in specie per noi bagheresi, e spieghiamo perchè. Bagheria era uno tra i medi centri che più stava pagando e soffrendo per una fallimentare gestione idrica che ormai si trascina da due anni. Reti idriche ridotte a colabrodo, operai in perenne agitazione senza stipendi da mesi che subivano e provocavano continui disservizi, ed in ultimo da settimane il depuratore abbandonato alla propria sorte che sversa direttamente a mare i reflui non depurati.

Una situazione difficile diventata però una vera e propria emergenza quotidiana a partire dallo scorso ottobre, allorchè alla scadenza prevista l'Ato idrico (leggi disciolta Provincia)  senza più risorse allargava sconsolato le braccia e ci abbandonava alla nostra disgraziata sorte. Niente stipendi al personale, non un solo euro per la manutenzione, depuratore addio, insomma il vuoto e l'abbandono più totali.

Purtroppo non hanno trovavano riscontri gli impegni forti, forse troppo frettolosamente presi allora dal sindaco  Patrizio Cinque: "siamo in grado di fare da soli", "ai bagheresi non mancherà l'acqua", "abbiamo all'interno le professionalità per gestire la distribuzione" e via   via promettendo...

In realtà l'acqua è mancata, non si è fatto neanche il minimo sindacale di interventi sulla rete, per una scelta miope dell'assessore ai LL.PP., provocando una perdita di risorse che vanno del 30% al 40 %, e in ultimo la vicenda del depuratore: una situazione insomma fuori controllo che oltre a provocare danni ambientali seri avrebbe potuto innescare accuse penali gravi nei confronti degli amministratori.

Sul depuratore solo qualche giorno fa un generico e confuso annuncio di affidamento diretto all'esterno, che a questo punto crediamo non avrà motivo di esistere.

Pensiamo che nel giro di due-tre settimane al massimo l'AMAP potrà essere in grado di riprendere il controllo della situazione ed avviare soprattutto quella bonifica delle reti che non è più rinviabile, e garantirci, almeno lo speriamo, una estate tranquilla da questo punto di vista. Poi a settembre si vedrà.

L'Amap gestirà il servizio idrico  integrato nei 35 comuni della provincia di Palermo, del cosiddetto ex Ato idrico. Il passaggio è stato ufficializzato stamani con la firma del contratto di affitto, fino al 30 settembre, del ramo di azienda ex Aps, tra Amap e la curatela fallimentare.

Secondo l'assessore regionale all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Vania Contrafatto, si tratta di un "importante risultato sia per i cittadini, che finalmente riceveranno un servizio degno di questo nome, sia per i lavoratori ex Aps cui viene data una prospettiva di stabilità“.

Gli otto milioni di euro resi disponibili dalla Regione, passeranno attarverso l'ATO idrico che li girerà per conto dei comuni all'AMAP. Ci sono da utilizzare bene, da parte di tutti i soggetti in causa, questi mesi per cercare di rendere definitiva una decisione sinora a scadenza.

 


 

Altri articoli...