Attualità

Gentile Direttore, la storia comincia la sera del 9 di agosto, quando tutto il quartiere nel quadrilatero sinistro di Via Consolare, Corso Butera, quindi Via S. Rosalia, Via Arco S. Rosalia, Via Pecoraro, Via Giangrasso Via Gumina, Via Grotte, etc, piomba nel buio.

Telefono al numero verde di “Enel Sole”, l'operatore di turno mi spiega che loro gestiscono solo alcuni quartieri di Bagheria, mentre di altri, compreso quello in questione è responsabile esclusivamente il Comune. 

Faccio delle segnalazioni tutti i giorni dappertutto, ma non trovo un interlocutore valido e non ricevo risposte attendibili, provo a scrivere nella pagina ufficiale del comune di Bagheria su Facebook, e a parte i commenti di alcuni che mi esternano la loro solidarietà, nessuna comunicazione da parte del Comune. il 13 di agosto non avendo ancora risposte nel mio post di FB, la Dott. Marina Mancini, responsabile Ufficio Stampa, chiama in causa, taggandoli, il sindaco Patrizio Cinque, e l'Assessore Fabio Atanasio, ma ancora oggi 17 agosto al momento in cui sto scrivendo questa, tanti commenti solidali da vari cittadini bagheresi ma nessuna risposta!!!!

Quello che mi lascia interdetto, non è tanto il fatto che a distanza di dieci giorni il problema persiste, ma la totale assenza da parte del comune e di chi lo rappresenta, nel non parlare al cittadino: Leggerezza? Arroganza? Presunzione? Maleducazione? Menefreghismo? Cosa spinge i nostri amministratori a comportarsi in questo modo?
Attenzione, non risposte vacue, palliative o altro del tipo: ce ne stiamo occupando etc.

NO! NESSUNA RISPOSTA!!!

A questo punto mi chiedo se non sia il caso di girare il quesito ai carabinieri, qualora ci fosse una forma di reato in tutto questo, in quanto, chiaramente, il buio pesto della notte, potenzialmente, incoraggia la micro-criminalità presente purtroppo a Bagheria, coperti dal buio ad agire, persone che si ritirano a casa tardi, o per lavoro o per qualunque altro motivo, rischiano l'aggressione da parte di qualche malintenzionato che approfittando del buio potrebbe pure fargli del male; sono arrivato al punto che la sera, aspettando mia figlia, metto fuori dal balcone, una lampada da muratori con relativo cavo, per fare luce almeno nella zona del portone sotto casa!

Se servirà, sono pronto ad agire per vie legali contro il comune, anche per altri problemi irrisolti che durano da mesi, anch'essi desolatamente senza risposte e che in questa lettera ometto di scrivere, ma voglio che i bagheresi sappiano, come questa amministrazione stia trattando i suoi cittadini che pagano regolarmente le tasse!

Firmato
Roberto Ardizzone 

Pubblichiamo il testo della lettera aperta inviata da padre Salvatore Lo Bue, fondatore della Comunità di recupero 'Casa dei giovani' al ministro Angelino Alfano, con riferimento alla vicenda della morte di un giovane alla discoteca 'Cocoricò'

------------------------------------------------------------------

Sig. Ministro,
Don Mario Picchi da cui ho appreso molte cose, aveva un’abitudine. Di fronte ai fatti di cronaca, anche drammatici, quando i giornalisti richiedevano interviste urgenti, rispondeva così: “mettetemi le domande per iscritto ed io vi risponderò allo stesso modo tra qualche giorno”.

Spesso non lo richiamavano…

Era passata l’attualità che premeva per avere risposte immediate, pillole di saggezza (o di istintività umorale).
Io, sig. Ministro, ho letto l’intervista da lei rilasciata al Corriere della Sera, che l’ha pubblicata il 4 agosto u.s.; l’ho fatta “decantare” un po’ ed ora mi consento, anche per avere avuto occasione di conoscerLa, di sottoporLe alcune mie riflessioni in merito alla vicenda Cocoricò.
Parlo di “vicenda Cocoricò” e non della morte del giovane Lamberto perché mi sembra che il clamore mediatico suscitato sia, purtroppo, esploso proprio perché il dramma questa volta riguarda quel luogo.

Un locale che da lavoro a 200 persone ed ha sviluppato un indotto enorme, una vera industria del loisir.
Siamo il teatro mondiale di un certo mondo”, è stato detto.
Le altre morti, le tante morti che non avvengono in un teatro, non fanno più notizia da tanto tempo ormai…
Tuttalpiù, se trovano spazio vengono relegate in un trafiletto nelle pagine interne (giovane trovato cadavere in una macchina, su di una panchina ai giardini nei bagni pubblici o nel bagno di casa…).
Lei ha detto: “agiremo contro coloro che non rispettano le leggi” e “Non possiamo rimanere a guardare i ragazzi distruggersi il cervello e rischiare addirittura di perdere la vita”.
Mi sembra una risposta giusta, doverosa per un Ministro.
Tuttavia, nei due giorni durante i quali ho ripensato alla vicenda mi sono chiesto se la Sua risposta, per quanto puntuale, sia esaustiva.

Dai Parlamentari e dai Ministri la Nazione aspetta non solo contributi alla soluzione dei tanti problemi che deve affrontare l’Italia, non solo la mera applicazione delle leggi, ma io credo che aspetti soprattutto l’indicazione di obiettivi alti, di scopi, di fini da raggiungere;
Aspetta una carica di entusiasmo e di vitalità che consenta di affrontare le tante nuove sfide.

Mi chiedo, come si concilia la Sua risposta con quanto dichiarato da un Parlamentare che sostiene la normalità e liceità dell’uso ricreativo di alcune droghe.
Io, senza per questo invocare guerre sante, mi chiedo pacatamente se non si stia facendo confusione…

Cosa si intende per ricreazione?
Ricreare, ricrearsi significa ricostruirsi, quasi rinascere. Il gioco ricrea. Perchè?
Perché il gioco è “simbolo del mondo”.
Il gioco mette in relazione con l’altro, fa scoprire l’altro, e la Gioia vera, l’allegria autentica nasce dalla scoperta reciproca e dall’interazione.
Le droghe che “aiutano a socializzare”, che stimolano la risata facile pretendono invece di generare l’emozione con uno stimolo chimico.

In realtà così, nella massa ognuno rimane disperatamente solo.
“Quanti eravamo!!!” ma chi erano gli altri?
Separati insieme, in un delirio nel quale non si esalta certo la personalità.
Non esaltazione, ma esagitazione, un esagitazione durante la quale spesso non emergono certo le migliori pulsioni.
La ricreazione vera, ma espressione di vitalità.
Lei non pensa che il nostro Parlamento forse dovrebbe chiedersi cosa può stimolare interesse e amore per la vita nei giovani?
Non dovrebbe il Parlamento chiedersi se invece è proprio l’incentivo a dimenticare, a fuggire, a sballare che spinge poi a cercare la morte come risoluzione del vuoto e dell’angoscia?
Forse è un utopia…
Ma sarebbe bello se tra i Parlamentari si discutesse di queste cose senza la preoccupazione che la scelta di una soluzione o di quella opposta possa far aumentare o perdere consensi.
La ringrazio per l’attenzione e Le auguro buon lavoro.

Padre Salvatore Lo Bue, fondatore della 'Casa dei giovani'

 

I vari governi hanno fatto molto poco sul fronte della ripresa economica nel Sud, come è emerso da una serie di rapporti resi noti in questa rovente estate, ma quando si parla di connettività sembra che la situazione sia ben diversa. Infatti province come Palermo, Catania e Messina, sono state scelte da Telecom Italia, ma sempre per l’attuazione del piano varato dal governo per il superamento del digital divide, per il raggiungimento del numero 100, ovvero di quello delle città in cui entro il 2018 ci sarà la connessione con la massima velocità, resa possibile proprio grazie alla fibra.

Bagheria ha già beneficiato nel recente passato dell’attenzione da parte di Telecom, per il completamento del progetto FTTCab (ovvero Fiber to the Cabinet), ma i nuovi investimenti, che puntano comunque a sfruttare principalmente le infrastrutture già esistenti (anche per rendere la prosecuzione dei lavori molto più veloce), dovrebbero portare la fibra ad ogni abitazione del comune in tempi molto brevi.

L’annuncio di questa nuova tranche di lavori è stato fatto solo recentemente, e va ad integrare quello che fino ad oggi è stato già compiuto nell’intera provincia. Quindi in aggiunta con l’estensione delle zone che usufruiscono di wi-fi, le possibilità di ottenere una connessione di ottima qualità, con o senza l’uso di supporti di adsl portatili, si stanno via via ampliando, rendendo queste zone paragonabili ad alcune tra le più belle città europee, dove la possibilità di usufruire di ampie soluzioni di connettività, con un livello qualitativo medio-alto, esistono già da diversi anni.

L’unico neo di questa che è e rimane una buona notizia, anche per quanto riguarda la digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, sta nel fatto che purtroppo dal punto di vista occupazionale non ci saranno dei risvolti positivi, ed anche per quanto riguarda i costi legati alla comunicazione non c’è da attendersi prezzi a buon mercato.

Redazionale Promozionale

 

Ad un mese dalla morte del fratello Gesuita Biagio Fiorenza, che fu tra i fondatori, negli anni “60 - “70, del gruppo giovanile San Cataldo i giovani di allora hanno organizzato presso la cappella di villa San Cataldo, a Bagheria, una celebrazione eucaristica che ricordi tutti coloro, religiosi e laici, che contribuirono alla loro formazione civile e religiosa.

E' questo l'inizio di un cammino di rivisitazione di quell'irripetibile e formativa esperienza che ha preparato cristianamente e socialmente i giovani che in quegli anni frequentarono il “Gruppo San Cataldo” e che oggi si ritrovano avendo mantenuto i contatti e le amicizie nate allora.

Molti saranno presenti in coppia avendo visto nascere e crescere quei rapporti che sfociarono in unioni coniugali solide grazie alla guida del fratello Fiorenza ma anche dei padri, Adelfio e Calderone, solo per ricordarne alcuni.

Sarà anche l'occasione per fare memoria di quei laici, come Carmelo Terranova e Mario Aurelio D'Amico, tanto per ricordarne due, che affiancarono i Gesuiti in quell'opera di formazione alla vita che fu l'esperienza del “gruppo”.

Saranno anche ricordati i tanti “giovani” di allora che, purtroppo ci hanno lasciati a causa delle diverse vicissitudini della vita, come Beppe Zaso, per citare l'ultimo tra coloro che hanno lasciato questa vita, per continuare le battaglie di civiltà e di impegno nel ricordo di noi tutti.

La messa, che sarà celebrata giovedi 13 agosto alle ore 19,00 dal padre Patti, vuole essere un momento di preghiera e di ringraziamento per quegli Uomini veri “doni” ricevuti dal Signore che oggi sono al suo cospetto.

Intende essere anche un momento aggregativo che permetterà di incontrarsi tra uomini e donne che di quel gruppo fecero parte e che, per le diverse vicissitudini della vita. tornano oggi a Bagheria per l'occasione.

Nicola D'Amico  380 2611074

--------------------------------------------------------

La foto di copertina  è di Franco Terranova

Nella foto sono riconoscibili: fratello Biagio Fiorenza (al centro con la coppa in mano), padre Francesco Adelfio e Mario Aurelio D'Amico con alcuni giovani nel corso della premiazione di una gimkana al campo di calcio di contrada Santa Marina ( in piedi il primo e il quinto da sx sono i fratelli Pietro e Carmelo Lo Meo, quest'ultimo purtroppo scomparso, ed il primo in piedi da dx è Pietro Catronovo))

Altri articoli...