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Lettera aperta al direttore di Bagherianews.com: Gentile Direttore Angelo Gargano, Il sottoscritto Vincenzo Vanni Calvello Mantegna dei Principi di San Vincenzo, comproprietario di alcuni immobili, terreni e strade interne private, in località Solanto, recentemente è venuto a conoscenza che sulla Vs testata sono stati pubblicati una serie di note (articoli) nei quali si rappresentano fatti e circostanze assolutamente non rispondenti al vero.

Se vorrà concedermi il diritto di replica, permettermi di fare chiarezza ed offrire, a chiunque abbia voglia di informarsi, non già la mia versione, ma la versione storica e documentale degli eventi, Ve ne sarei grato.

Circa due secoli orsono, il Principe Mantegna di Gangi, acquistò in potere dei Principi di Filangeri, il Regio diritto di pesca nelle acque di Solanto e Sant’Elia, unitamente a tale diritto, furono acquistati tutti i fabbricati, terreni, stradelle private etc.., nelle contrade Solanto e San Cristofaro. In quegli anni l’attività delle tonnare era fiorente e redditizia, e ciò rese necessaria una vera e propria migrazione di lavoratori con le loro famiglie, molte delle quali provenienti dalla provincia di Trapani, che si vennero a stabilire nelle case messe loro a disposizione dal Principe di Gangi in località Solanto. C’erano i marinai, i pescatori, i cordai, i salatori, i contabili, etc.., insomma c’era un’enorme mole di lavoro intorno alla pesca del tonno ed attività connesse. Per tale ragione tutte queste famiglie si insediarono in pianta stabile nelle proprietà del principe di Gangi in Solanto.

Così fu per oltre un secolo, le generazioni di famiglie trapiantate si susseguirono, se ne formarono delle nuove , e l’attività si svolgeva in armonia, finche ci furono i profitti che garantivano l’esistenza di tutto questo “micro mondo”. Purtroppo verso la fine degli anni 50 del 1900, l’attività della pesca del Tonno iniziò a declinare, e di conseguenza anche il lavoro per tutte queste famiglie.
Agli inizi degli anni 60 la Tonnara era definitivamente cessata, e la Principessa Mantegna di Gangi, nonna dello scrivente, mise in condizione tutte le famiglie, che abitavano le casette messe loro a disposizione in virtù del precedente rapporto di lavoro, di acquistarle a prezzi meramente simbolici, e fuori da ogni logica di mercato.
Così si creò il “paesino di Solanto “, si badi bene, fino a quel momento tutto ricadeva su proprietà privata e sprovvisto di qualsivoglia servizio comunale.

altDai primi anni sessanta iniziarono le prime liti giudiziarie con il Comune di Santa Flavia, il quale senza avere alcun titolo ( acquisto, espropriazione, etc..), cominciò ad accampare immotivate pretese su vie interne alla proprietà privata in località Solanto.

In seguito il Comune di Santa Flavia e la famiglia Mantegna di Gangi, abbandonarono il contenzioso in essere ed addivennero ad una transazione , mediante “ atto di sottomissione Rep. 331 del Comune di S. Flavia del 21/12/1966”, che ha fatto seguito alla delibera di Giunta n.60 del 31/3/1966 ed alla successiva delibera del Consiglio Comunale n.21 del 16/6/1966.

 Con il citato atto di sottomissione il Comune di Santa Flavia ha riconosciuto alla famiglia Mantegna - Gangi la proprietà delle strade denominate via Galati, Largo Pozzo, via Chiesa e Largo Fontana , mentre, di contra, la famiglia Mantegna-Gangi ha riconosciuto il carattere di pubblico uso comunale ( di fatto donandole ) della via Castello e del Largo Cisterna, ed inoltre ha donato al Comune una discenderia, per renderla “varco pubblico” e consentire il libero accesso al mare e la fruizione di tale specchio d’acqua.

Tale discenderia, da allora, è pubblicamente fruibile e liberamente praticabile, consentendo a quanti lo vogliano di pervenire al mare per come testè descritto.

Su tale accesso al mare è opportuno fare una precisazione, nel 60, epoca della donazione, quella spiaggia era un gioiello, ed era posto prediletto per la balneazione, tant’è che, come si legge nell’atto di sottomissione, la Principessa si riservava il diritto di costruire un capanno balneare nel triangolo di terreno donato, adiacente alla spiaggia.
L’altro versante, lato tonnara, era un tratto di costa storicamente utilizzato per l’alaggio ed il varo delle imbarcazioni della tonnara, vi si scaricavano e vendevano i tonni pescati, si tagliavano le teste di tonni, che venivano li abbandonate a marcire; Insomma non era luogo certamente deputato alla balneazione, con l’andirivieni di imbarcazioni, il sangue dei tonni etc…;
Specifico ciò, per far capire che la donazione dell’accesso a mare allora concessa, era la migliore che si potesse offrire in quel tempo.
In seguito, purtroppo, l’incuria dell’amministrazione e della gente l’ha trasformata nello scempio dei giorni nostri, autorizzando la costruzione di quell’assurda penisola artificiale, che ha invaso e rubato un pezzo di mare.
Per di più l’amministrazione comunale, ha pensato bene di portarvi anche uno scarico fognario, per sversare in mare i reflui, quando ( troppo spesso ) le pompe di sollevamento non funzionano.
Ma torniamo ai fatti documentali; va evidenziato che il citato atto di sottomissione, oltre ad impegnare la famiglia Mantegna- Gangi (ed i suoi aventi causa), è esecutiva e vincolante anche per il Comune di Santa Flavia, essendo stata approvata in schema con la deliberazione n.60 del 31/3/1966 sopra richiamata, e resa legittima dalla C.P.C. nella seduta del 25/11/1966 nn. 15396/33249, ratificata dal Consiglio con atto n.21 del 16/9/1966, reso legittimo dalla C.P.C. nella seduta del 25/11/1966 nn. 23953/33250.
Con lettera del 3/3/1967 la famiglia Mantegna - Gangi ha comunicato al Comune di Santa Flavia di avere adempiuto a quanto previsto a suo carico in relazione al cennato atto di sottomissione.
Qualche anno dopo, avendo personale del Comune provveduto a numerare i caseggiati ricadenti nell’area de qua (proprietà Mantegna- Gangi), con lettera del 3/4/1971 il Principe di San Vincenzo ha chiesto al Comune di disporre la immediata cancellazione della numerazione civica ivi apposta.
In riscontro a tale richiesta, con nota del 14/4/1971 il Comune di Santa Flavia, in persona del Sindaco pro tempore, ha riconosciuto che tale numerazione era stata apposta per errore, in quanto in contrasto con il concordato e l’atto di sottomissione;
Esistono inoltre svariate pronunce giudiziali che, sia prima che dopo il citato atto di sottomissione, che hanno sempre riconosciuto la natura privatistica dell’area de qua (e segnatamente, della via Galati e della Antica Tonnara, compreso il Piano Stenditore e l’area prospiciente il mare, oggi spiaggetta).

altSolo a titolo esemplificativo si precisa:

1)che con sentenza del 12/6/1965 (proc. n.177/64 RG) il Pretore di Bagheria ha rigettato la domanda di reintegra sulla servitù di passaggio su via Galati proposta da tale Vella Mariano ed altri, riconoscendo la natura privatistica di essa;
2) che nel processo iscritto al N. 2080/67del R.G. affari civili contenziosi, con cui i signori Vella Mariano, Vella Giuseppina, Vella Stefanina, D’Acquisto Maria Nunzia, D’Acquisto Mariano, D’Acquisto Onofrio, Contro i Sig.ri Mantegna e contro il Comune di Santa Flavia, chiedevano che fosse riconosciuta la demanialità delle Strade denominate : via Galati, largo Pozzo, via Chiesa, Largo Fontana, inoltre chiedevano di dichiarare “ Nulla “ per indisponibilità dell’oggetto la famosa transazione del 21/12/1966 tra il Comune di Santa Flavia ed i Sig.ri Mantegna, in subordine chiedevano di riconoscere su dette vie una servitù di pubblico passaggio.

Con Sentenza del Tribunale di Palermo 2° Sez. Civile, del 16/4/1971, depositata il 17/5/1971, registrata il 24/5/1971 al N.2869 Registro Mod. 71 M, così dispose :
P.Q.M. Uditi i procuratori delle parti ;
Reietta ogni contraria istanza eccezione e difesa. Rigetta le domande degli attori e condanna i signori Vella Mariano, Vella Giuseppina, Vella Stefanina , D’Acquisto Maria Nunzia, D’Acquisto Mariano, D’Acquisto Onofrio in solido al pagamento delle spese di giudizio … in favore del Comune di Santa Flavia e dei signori Mantegna. Così deciso in Palermo nella camera di Consiglio la II sezione civile del tribunale addì 16/04/1971
F/to Dott. Giuseppe Agugliaro
“ “ Antonino Palmeri estensore
“ “ Francesco D’Antoni
F/to Gaetano Chiapparone Cancelliere

Rigettando tutte le richieste degli attori, anche in subordine.

3) che in seguito i medesimi attori, ricorsero in appello avverso la sentenza anzi menzionata. Con sentenza del 12/3/1976 la Corte di Appello di Palermo ha dichiarato inammissibile l’azione popolare proposta da Vella Mariano ed altri, volta ad ottenere il riconoscimento della natura pubblica dell’area de qua, confermando quindi la sentenza resa in I° grado dal Tribunale di Palermo il 16/4-12/5/1971 che affermava alla famiglia Mantegna – Gangi – Vanni Calvello “il diritto di libera proprietà delle strade, in base ai titoli prodotti ed alle indagini tecniche compiute”;
Dopo questa ulteriore sentenza non fu proposto alcun ricorso in Cassazione, per tale ragioni tali sentenze sono Definitive, passate in giudicato, inappellabili e vincolanti per chiunque, cittadini, pubbliche amministrazioni, etc…

4) Va inoltre richiamata l’ordinanza Sindacale n.101 del 22/9/1993, con la quale è stata revocata la precedente ordinanza commissariale n.124/92 (che aveva ordinato la rimozione di cancelli su via Galati, ordinanzaperaltro dichiarata “illegittima”, dal GIP di Palermo con provvedimento del 16/8/1995, come segue ), riconoscendo la illegittimità di tale ordinanza perché in contrasto con l’atto di sottomissione e così confermando la natura privata dell’area de qua.

5) che con provvedimento del 16/8/1995 il GIP di Palermo ha disposto l’archiviazione del procedimento penale aperto a seguito di esposto presentato da Sciortino Cosimo contro Vanni Calvello Vincenzo e Salvino Roccapalumba (all’epoca Sindaco di S. Flavia) per il reato di cui all’art. 323 c.p. (abuso d’ufficio), dichiarando l’insussistenza di reati a carico dei suddetti, e dichiarando illegittima l’ordinanza giustamente revocata.

Inoltre va ricordato che a partire dagli anni 60 in poi esistono ben 11 verbali di consegna delle chiavi dei cancelli posti sulle cennate vie PRIVATE, sempre riconoscendone la natura privata e la proprietà in capo alla famiglia Mantegna-Vanni Calvello, alle varie Autorità (Carabinieri, Guardia di Finanza, Capitaneria, etc..);
Ad ulteriore conferma e riprova del fatto che i cancelli de quo vi sono sempre stati.
All’uopo è ben significativa la nota del Brigadiere Comandante del 15/121/1964 (prot. 1213) con la quale si chiede alla Principessa Mantegna Stefania di intervenire a riparare e mantenere chiuso,“il cancello che dalla proprietà della SV in Solanto si immette nella SS.113 e di avere copia del lucchetto allo scopo di consentire al reparto di esercitare il normale servizio di vigilanza anche lungo tutta la fascia costiera”.

altSi precisa che tutta la superiore documentazione è stata trasmessa all’Ufficio Circondariale Marittimo di Porticello (verbale di acquisizione atti del 31/7/2014), ai Carabinieri di Santa Flavia in data 15/5/2015, e recentemente in data 9/07/2015 prot. 11999, è stata presentata al Comune di Santa una Memoria Documentale con allegata tutta la documentazione sopracitata.

Per cui, tali documenti sono a completa disposizione di chiunque voglia prenderne visione presso il Comune di Santa Flavia.
Nonostante ciò, inspiegabilmente, con assoluta carenza di potere, e sprezzo per le sentenze pronunciate dai Magistrati e per il diritto , il Sindaco di Santa Flavia, Dott, Sanfilippo, nonostante fosse stato documentato in merito mediante consegna di tutti gli atti, ha emesso una ordinanza a nostro avviso illegittima.

Forse per compiacere qualche amichetta e qualche amichetto, o comunque uno sparuto gruppetto di persone, ignorando totalmente il parere dei Solantari, che quasi all’unanimità sono contro l’apertura dei cancelli, ad eccezione di pochissime persone mosse da rancori personali nei confronti della mia famiglia o del Sig. Roberto Riolo presidente del Club Nautico Solunto; Si specifica che in almeno 2 occasioni i Solantari tutti compatti hanno spontaneamente firmato petizioni CONTRO l’apertura dei cancelli ( documentazione disponibile).
Per tale ragione, oltre a ricorrere alla Giustizia Amministrativa, ci riserviamo la facoltà di denunciare il Dott. SanFilippo Sindaco di Santa Flavia, sia in sede civile che penale.

Pertanto in virtù dei titoli di proprietà, delle sentenze definitive, e della documentazione in proprio possesso, chiunque, dichiari di passare, di essere passato o di voler passare attraverso la Ns proprietà privata, senza averne titolo, commette, ha commesso o commetterà un reato, e per tale motivo sarà denunciato alla P.G. .
Che possa la cosa, piacere o non piacere, questi sono i fatti reali, supportati da relativa documentazione, tutto il resto è disinformazione, chiacchiere, illazioni, spesso offese, in alcuni casi molestia e diffamazione.
E’ mia opinione che , specialmente chi fa informazione, farebbe bene, se non fosse in malafede, ad informarsi prima di esprimere giudizi, diffamare, offendere, in alcuni casi fomentare e causare azioni che possono sfociare nel compiere reati.
Infatti la ns proprietà è stata spesso oggetto di danneggiamenti, di vario tipo.
Di recente alcuni soggetti, tra il 28 e il 29 giugno u.s., hanno abbattuto porzione del muretto che sulla SS113 delimita una striscia di terreno di Nostra proprietà, ed hanno tagliato e sradicato le piante esistenti.
Di tali reati gli autori si sono fatti vanto, pubblicandone essi stessi le foto sul social network Facebook, gruppo autodefinitosi “ Giù le mani da Solanto “.

Addirittura dalle conversazioni che ivi si leggono, c’è chi si autodefinisce terrorista, c’è chi vuole spaccare tutto, abbattere i cancelli ed i muri, c’è chi vorrebbe costruire degli arpioni ed arpionare i motoscooter d’acqua del club nautico ( tra parentesi il club nautico non ha scooter d’acqua, e seppure non li ami neanch’io, non per questo intendo arpionarli ), c’è chi dichiara di voler duplicare le chiavi della Ns proprietà privata e darne copia a chiunque ( probabilmente lo ha fatto commettendo reato ), etc…;

Per tali reati sono stati denunciati dalla proprietà alla P.G. in data 12/09/2015.

Inoltre anche il Dott. Roberto Riolo, Presidente del Club Nautico Solunto, probabilmente, soltanto per aver impedito l’ingresso a personaggi non aventi diritto, ha subito negli ultimi anni numerosi danneggiamenti alle sue strutture, ed addirittura in ( credo ) 3 diverse occasioni sono state date alle fiamme 3 autovetture di sua proprietà.
Insomma siamo davanti a veri e propri casi di delinquenza e di teppismo, da cui i mezzi di informazione e gli enti privati ( vedi Legambiente ), farebbero bene a prendere le dovute distanze.
A proposito di Legambiente, sono molto meravigliato che il Dott. Tanghetti, Presidente della Sezione Bagherese di Legambiente e persona di nota serietà, forse disinformato, si sia lasciato influenzare e strumentalizzare da questi personaggi, schierandosi per l’apertura al pubblico, e quindi contro la salvaguardia del sito, peraltro in totale controtendenza con la Direzione Regionale di Legambiente ( vedi caso Tonnara di Scopello ).
Se non ci fossero i privati che si occupassero della salvaguardia dei siti, sarebbe uno sfacelo totale.

Basti vedere la sporcizia del nostro territorio, mi sono più volte vergognato nel vedere file di turisti con il naso coperto fare lo “slalom” tra i rifiuti accumulati sulla strada statale 113, oltre che più o meno su tutto il territorio, dando prova di inciviltà degna neppure del terzo mondo.

Nella Piazzetta di Solanto, da Noi donata al Comune, molto spesso a Nostra cura e spese ci occupiamo della raccolta dei rifiuti, raccolta porta a porta che dovrebbe fare il Comune, ma siccome spesso giacciono lì abbandonati per giorni, per la vergogna nel ricevere i nostri ospiti in una tale situazione di degrado, li raccogliamo e li portiamo al punto di raccolta più vicino.
Non è migliore la situazione dei litorali e delle spiagge aperte al pubblico, mi chiedo di chi sia la competenza per la pulizia e la manutenzione di tali aree, dovrebbe essere il Comune a curarne la pulizia ??? Mai visto in tutta la mia vita il personale del Comune pulire tali spazi, e spero vivamente di essere smentito, ma la situazione è grottesca.

Certo i fruitori delle spiagge e litorali sono troppo spesso incivili, perché se ci sono rifiuti qualcuno deve pure portarceli o semplicemente abbandonarli, però se ci fossero i controlli, le multe, la pulizia continua da parte dell’amministrazione, la gente a lungo andare imparerebbe, seppur costretta ad avere se non amore, almeno rispetto della cosa pubblica e quindi del prossimo, perché purtroppo c’è la percezione sbagliata che “ ciò che è pubblico non è di nessuno”, in quanto abbandonato dall’amministrazione comunale. Dovrebbe piuttosto essere percepito come un qualcosa da preservare e da proteggere, ma questo è altro tema, seppur collegato, di degrado culturale, ineducazione, inciviltà ed assenza di controllo e, ove necessario, di repressione.
Proprio in questi giorni ho documentato fotograficamente famiglie felici di stare sulla spiaggia dell’Uccellaia ad un metro da una vera e propria discarica di rifiuti, assolutamente a proprio agio ed abituati a questo stato di cose, o forse in parte anche fautori di questo stato di cose.
Ebbene IO proprio non riesco ad assuefarMi ne ad abituarMi a questo stato di cose, anche per questo motivo, Ci siamo sempre battuti e continueremo a farlo all’infinito per preservare e proteggere dall’incuria, dal degrado e dall’inciviltà, quell’angolo di Paradiso che è Solanto.

altMa se Solanto è un angolo di Paradiso, una perla rara in mezzo ad un mare di degrado circostante, è grazie ai sacrifici, agli sforzi, all’attenzione dei proprietari, che si battono da secoli per la salvaguardia di questo sito meraviglioso, che da sempre ne hanno curato la manutenzione, la pulizia, l’illuminazione, la guardiania, etc, grazie anche alla collaborazione dei fruitori, dei cittadini, dei soci del Club Nautico Solunto, e di tutti coloro che a vario titolo Vi hanno accesso.

Inoltre grazie anche alla sensibilità degli abitanti della borgata di Solanto, che hanno, per atto pubblico, diritto di transito sulla Nostra proprietà privata per accedere al mare nella zona vicina alla Tonnara, e che giustamente da sempre ne sono gelosi e la custodiscono ;
Non certo grazie all’Amministrazione Comunale, che mai nulla ha fatto per la salvaguardia di tale sito e della sua memoria storica.
Inoltre sfido CHIUNQUE a portarmi un solo esempio virtuoso di accesso al mare pubblico nella nostra zona, che sia mantenuto in condizioni accettabili, e che non sia degradato e deturpato.
A seguire alcuni esempi recentemente documentati :
Non permetteremo a nessuno che si faccia di Solanto una discarica.
Questa la situazione in cui versano tutti i tratti di costa aperti al pubblico: (seguono una decina di foto che documentano il degrado delle spiaggette di Solanto e viciniori n.d.r) quindi la conclusione:

Tutto ciò premesso, argomentato e documentato;
Ringrazio il Direttore Angelo Gargano, per l’occasione concessami, tuttavia mi preme precisare che
non mi ritengo ne “ povero di mente e di intelletto “( per fortuna ), ne tantomeno “ Ricco di euro “
( purtroppo ) , come ella ebbe a scrivere nel suo articolo del Martedì 12 Maggio 2015, ore 22:33;
Concluderei affermando: Giù le mani da Solanto lo diciamo Noi, unitamente ai “Solantari Veri “.
Cordialmente

 Solanto 13/09/2015 

 Firmato Vincenzo Vanni Calvello Mantegna dei Principi di San Vincenzo.

Una nostra brevissima replica in attesa di tornare prima o poi sull'argomento.

Innanzitutto ringraziamo, e lo diciamo senza ironia, l'autore della lettera aperta per le informazioni storiche che  ci fornisce circa la nascita di quella che fu 'La Tonnara di Solanto', alcune delle quali non sapevamo, l'immigrazione dei trapanesi per esempio. Andremmo ad ascoltarlo molto volentieri se un giorno volesse fare una conferenza sull'argomento.

C'è però un'altra cosa che ci ha colpito molto negativamente nella lunghissima lettera che riportiamo integralmente ed è la caduta di stile del Signor Vanni Calvello, laddove scrive che il sindaco Salvatore Sanfilippo avrebbe firmato l'ordinanza per la riapertura del passaggio a mare "forse per compiacere qualche amichetta o qualche amichetto", affermazione questa tutta da dimostrare e che meriterebbe questa sì una querela, ed espressione imperdonabile in una persona di così alto lignaggio.

Vogliamo poi ricordare al signor Vanni Calvello  che dopo il 1960 il mondo è andato avanti e così pure la legislazione urbanistica: oggi come ieri, la legge FA  OBBLIGO  agli estensori dei Piani regolatori generali dei comuni di prevedere degli accessi pubblici al mare anche se questi insistono su proprietà private che datano non da secoli ma anche da millenni.

Ed infine l'affermazione  paradossale che siccome la gente è zozza e sporca le spiagge (semplifico il concetto), allora che se ne stiano a casa perchè indegna di frequentare certi luoghi benedetti da Dio.

La soluzione è un'altra: occorre costringere le amministrazioni a dare i servizi  ed a pulire le spiagge e quindi anche Solanto, occorre educare, occorre reprimere e sanzionare quanti sporcano e deturpano, siano essi nobili o plebei. Perchè la soluzione di riservare gli angoli di 'paradiso terrestre' a pochi eletti è stata spazzata via dalla Rivoluzione Francese già nel 1789.

Angelo Gargano, direttore di bagherianews.com

Giornata di passione per gli automobilisti bagheresi e non che si sono oggi ritrovati nella zona di via Dante- via Città di Palermo e nella zona della Puntaguglia.

Proprio stamane l'impresa Orobello ha iniziato i lavori di sistemazione della voragine al sottopasso ferroviario creatasi ed alimentatasi con le piogge dell'ultimo periodo. L'impresa si ripromette di scoperchiare l'area interessata dal crollo sottostante  e di vedere quali sono i lavori da fare.

Ciò che preoccupa maggiormente è che sotto la sede stradale, nei decenni oggetto di interventi tampone, si sia potuta creare una voragine immensa che richiederà un intervento radicale, lungo e costoso.

Ed è per questo che non si fanno previsione sulla durata dei lavori, che potrebbero andare da un minimo di una settimana a quanto non si riesce ad oggi a prevedere.

Cosa succede agli automobilisti ?

In poche parole chi scende in direzione statale lungo la via Città di Palermo viene fatto deviare per via Dante, perchè oltre al sottopasso risulta inibito il traffico anche nel tronco di via Federico II, (percorribile solo dalla stazione sino a via Costanza d'Altavilla), che si innesta sul sottopasso.

Se si pensa alla presenza dei mezzi pesanti in atto impediti ad attraversare Ficarazzi si può ben capire cosa possa accadere: sia il nodo di via Dante che quello del passaggio a livello sono infrequentabili.

Il consiglio che diamo agli automobilisti è di girare alla larga dai suddetti incroci valutando la possibilità di utilizzare la viabilità a est di Bagheria (circonvallazione est e zona Caravella) per raggiungere i paesi vicini e la Provinciale per raggiungere Ficarazzi o addirittura andare ad Aspra per riprendere la SS 113 dopo Ficarazzi.

 

Gentile Redazione, sono Antonia Fiore, titolare di un'attività commerciale sita in vicolo Di Pasquale a Bagheria, un piccolo vicolo che dà su corso Umberto.

Non è la prima volta che mi trovo a scrivere per richiamare l'attenzione sul problema in oggetto e la causa è la SISTEMATICITÀ con cui il negozio che gestisco è stato penalizzato, quanto a visibilità, per circostanze più o meno autorizzate e tollerate dal Comune: motocicli (che non sono ammessi a sostare nel Vicolo che è zona pedonale esattamente come Corso Umberto ed i suoi marciapiedi), bancarelle abusive, palchi e gazebi (che in verità non sono più apparsi dopo un mio incontro col sindaco Cinque nel settembre 2014).

Ausiliari del traffico e vigili urbani semplicemente NON VEDONO i motocicli sostare nel marciapiede antistante il negozio (molti dei quali passano a velocità anche abbastanza alta vicino all'ingresso) nè, mi dicono, hanno alcuna competenza sulle bancarelle abusive: l'iter che mi hanno consigliato in proposito è lungo, coinvolge l'ufficio annona e soprattutto implica una denuncia a carico dell'ambulante di turno che sinceramente non voglio sporgere anche perchè a mio avviso la responsabilità di questo ricade tutta sul comune che non vigila.

Semplicemente ho capito che se un giorno decidessi di esporre la merce FUORI abusivamente anziché dentro il punto vendita non correrei alcun rischio a meno di non essere denunziata a mia volta all'ufficio annona e questo è quello che farò perchè ai soliti "ostacoli " se ne è aggiunto un altro.

I lavori di ristrutturazione del locale che fa angolo con Corso Umberto destinati al Bar Carmelo ed i contemporanei lavori interni al locale della Farmacia dei Pilastri hanno comportato la presenza di scarrabili (anche due contemporaneamente) sul Vicolo, sì da nascondere definitivamente, come al solito, il negozio.

I quintali di polvere causati dai lavori sono nulla in confronto al danno dovuto alla mancata visibilità. In proposito mi è stato detto dagli addetti ai lavori che la presenza di scarrabili non è ammessa sul Corso, salotto della città.

Molto meglio nascondere le brutture in un Vicolo, davanti all'attività che rappresenta la mia unica fonte di sussistenza.

Non chiedo nulla esplicitamente perchè penso che i fatti esposti parlino da sè, non so nemmeno se scrivervi serva a qualcosa perchè tutto nella città di Bagheria è più importante e urgente della sorte di una sola attività ( infatti il Corso è ormai un cimitero)

Se mai qualcuno di voi destinatari dovesse leggere la presente e preoccuparsi di darmi riscontro, eviterò, nei giorni a seguire, di esporre in una bancarella abusiva merce destinata alla vendita in un negozio. Lo farò per protestare contro un'amministrazione che mi fa pagare il suolo pubblico per l'apposizione di piante ornamentali (dissuadendomi quindi dal tentativo di abbellire il vicolo) perchè forse continua a ritenere motocicli e scarrabili molto più tollerabili del verde urbano.

Saluti Antonia Fiore

Quanto rivendicato dalla titolare della piccola attività commerciale di oggettistica e regali non può essere ignorata facendo spallucce. I problemi che solleva sono reali, per questo crediamo giusto che il comune attraverso i suoi organi preposti provveda a rimuovere le cause che rendono l'attività della signora Fiore, precaria e quasi clandestina pur esseno di fatto in corso Umberto. redazione bnews

I circa 9.000 studenti di Bagheria e del territorio, che dalle materne alle superiori, si avviano a riprendere l'attività scolastica, troveranno sostanzialmente delle scuole adeguate alla bisogna.

Almeno stando alle ultime notizie i plessi che avevano preesentato criticità le hanno risolte o stanno per risolverle, in particolare il plesso 'Bagnera' e il plesso 'Cirincione'; nel primo sono stati rimossi dai tetti i materiali che ostruivano le caditoie ed il normale deflusso delle acque piovane e che avevano provocato lo scorso anno  infiltrazioni con conseguente 'sfarinamento' dei controsoffitti di cartongesso; riparati anche il bagni, mentre all'esterno sono stati creati dei percorsi protetti in corrispondenza dei tre ingressi principali, per evitare che frammenti di cornicioni pericolanti possano creare situazione di pericolo.

Al 'Cirincione' già tra oggi e domani ben 16 classi potranno trovare ospitalità presso le aule del 1° piano in cui i lavori di adeguamento sono stati già eseguiti, mentre a piano terra restano praticabili solo i locali della Presidenza, della segreteria e gli ambienti 'tecnici'.

Si aspetta per le restanti 13 aule del piano terra  la semplice sistemazione dei controsoffitti che non dovrebbe richiedere tempi particolarmente lunghi; nel frattempo i ragazzi, che non faranno doppi turni, verranno ospitati nei locali della 'Tommaso Aiello' in via Consolare, sempre negli orari mattutini, con la prospettiva di un rientro in tempi brevi.

Dalle altre scuola non vengono segnalati problemi particolari a parte l'annosa vicenda del 'Gramsci', alla quale l'amministrazione ritiene di poter dare  una soluzione in tempi ragionevoli.

Insomma nel giro di qualche settimana tutto dovrebbe tornare sui binari della normalità in strutture scolastiche che potranno garantire la massima sicurezza per studenti e per tutti gli altri operatori della scuola.

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