E quanto ? importante il legame affettivo?

E quanto ? importante il legame affettivo?

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Una volta un signore mi raccontò che gli era capitato, tanti anni prima, di avere offerto dei fiori, credo margherite, a una donna sconosciuta, che non aveva mai visto e che per caso si trovava a ridosso del finestrino d’un treno di passaggio. Lui non la rivide più, nè poté capire da dove veniva, dove andava, il suo nome. Eppure quella esperienza non fu mai dimenticata nè cancellata.
Quella sorta di amore non vissuto continuava ancora oggi a galleggiare nelle anse della sua vita, sembrava vivere tra i reflussi delle sue memorie, epopee giovanili, immaginari silenti e cerulei. Era ancora oggi una immagine eterna, grandiosa, eppure all’epoca durò un istante, il tempo d’uno sguardo, il tempo di sprofondare in quegli occhi grandi e perfetti, in quella pelle chiara. Fu proprio un istante ma fu per sempre.

Le relazioni affettive
costituiscono quindi una parte importantissima della nostra vita relazionale, costituita dalla più vasta rete di legami sociali. Se qualcosa va storto esse possono rappresentare una fonte di stress consistente, soprattutto se vi è la perdita dei legami affettivi fondamentali. Tuttavia queste esperienze vengono considerate come fattori protettivi nell’esperienza dello stress, cioè sono una sorta di difesa e di barriera, un vero e proprio sostegno.
Chi può contare sul sostegno sociale è più resistente alle malattie, vive più a lungo e meglio. Più percepiamo dagli altri di essere oggetto d’amore e di cure, più siamo sostenuti nella nostra “forza sociale”, perché ci sentiamo apprezzati dalla comunità a cui apparteniamo e che ci appartiene.

Non stupiamoci della fortissima relazione che c’è tra corpo e mente; ogni variazione d’un livello genera e modifica strutture appartenenti all’altro, non vi è separazione. Non esistono malattie puramente fisiche che non abbiano un impatto sullo stato emotivo e psicologico, così come non vi è disagio psichico che non generi modificazioni a livello strutturale, ormonale. Tutti i cambiamenti che avvengono a livello psichico si riflettono quindi su quello somatico e viceversa, basti pensare al sistema immunitario di un depresso, che è di gran lunga meno efficace di quello d’un giovane felice e innamorato!

Cosa sai allora di te stesso?
Cosa possiamo intuire di noi attraverso l’immagine che diamo agli altri? Nel nostro modo di fare e di comportarci, nella nostra postura o nel modo comunicare, nel nostro essere soggetto fisico qui e ora noi portiamo all’esterno parte di ciò che ha a che fare con contenuti più profondi, legati più propriamente alla nostra sfera psicologica. E se sei felice e innamorato si vede eccome.

Viva l’amore insomma, che esso sia meramente fisico o più mentale, talmente vicino da sentire l’odore della sua pelle contro di te o lontano mille miglia o mille anni, dolce, forte, lentissimo, consumato, platonico. Che esso sia e che duri per sempre, che di esso tu possa ricordarti un giorno e giudicarlo con lo sguardo saggio d’un vecchio bambino.

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Dr. Francesco Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.